Il libro “vita di San Nicodemo abate” del 1677, scritto dall’Abate Apollinare Agresta, Monaco Basiliare, Abate generale dell’ordine di San Basilio(non uno pseudo scrittore qualunque), aveva letto il bios originale, in seguito andato perduto, scritto dal Monaco Nilo, in cui era riportato il luogo di nascita : cioè Psikron, odierna Ciro’.
Secondo Giuseppe Gallucci invece nel 1981 cioe’ recentemente, (che di sicuro non ha visto alcun documento originale, se non altro la copia, basandosi sul bios dell’inaffidabile monaco Daniele, che anziché trascrivere Psikron lo scrisse erroneamente senza la p- sikros e trasformando la n in s, forse l’originale era già sbiadito.
puo’ anche essere che il suddetto monaco avesse problemi di vista, chi puo’ dirlo dopo circa 1000 anni , visto gli errori che faceva frequentemente, personaggio arcinoto agli studiosi seri, per la sua inattendibilità di copista.
Autori di parte dunque hanno sposato la tesi di un luogo natio diverso da Cirò, come appunto hanno fatto il Gallucci e i suoi seguaci). ma chi sono loro per dire questo? e soprattutto chi glielo ha mai chiesto? di sicuro non hanno la cultura che aveva Agresta.
Ma di sicuro non hanno letto il documento originale,
ne’ hanno in mano documentazione nuova che possono asserire oggi il contrario, ed in assenza di documenti certi e autentici, la tradizione millenaria e’ piu che storia certa.
Secondo una seguace del Gallucci, “prima di questa data, 1677, la notizia che San Nicodemo fosse cittadino di Cirò non era affatto conosciuta, tanto meno a Cirò in cui, e solo il 14 gennaio 1696 viene proclamato patrono e protettore di cirò”.
Dati sempre poco attendibili di feudatari e notai corrotti e oppressori di popoli. ma quando mai un feudatario ha fatto un piacere al popolo e poi perche’ proprio San Nicodemo. per non parlare del catasto che prima non esisteva.
ci si chiede invece come mai Papa Urbano VIII si era scomadato per proclamarlo Patrono di Cirò il 2 o il 3 marzo 1630 come ha scritto il Pugliese che aveva letto la bolla papale. anche su questa data il Gallucci è stato o in malafede o troppo superficiale, e cosi’ anche i suoi sostenitori.
Intanto anche i mammolesi hanno da sempre riconosciuta la nativita’ del Santo, con i loro frequenti gemellaggi con cirò, tanto che nei testi dello loro antiche preghiere compare sempre il nome di Cirò:
“partiu di lu zziro’ pe cca’ mu veni”
o gransantu Nicudemi
fustivu natu a lu Ciro’,
passeggieri di Jeraci,
protetturi di Mammula.
viva per sempre il nostro protettore
San Nicudemu
e Mammula e de Ciro’.
percio’ la figura di San Nicodemo e’ presente a Ciro’ da millenni, tramandata da generazione in generazione, custodi gelosi dei suoi luoghi sacri che lui frequentava da giovane e che i fedeli oggi, periodicamente lo raggiungono con amore e devozione.
Dunque e’ inutile che si fa passare per ricerca scrupolosa cio’ che si può liberamente copiare da internet di autori sconosciuti o pseudotali, che piu’ delle volte lo fanno solo per puro campalinismo, a differenza di chi invece lavora contro la propria terra infangandola vergognosamente di odio e cattiveria gratuita , senza guardare la trave che ha nei propri occhi.