“Quando una poesia diventa fonte di ispirazione, allora è chiaro che l’arte, tutta, facendo rete diventa essa stessa poesia.” Questo il pensiero della scrittrice ed editrice Francesca Gallello Gabriel Italo Nel Gòmez, nel commentare l’opera della giovane artista Sara Cavarretta che, ispirata dalla poesia “Speranza” ha sentito l’esigenza di realizzare una parure di gioielli intagliati a mano. La parure, formata da collana, orecchini, anello e bracciale, è realizzata interamente a mano e scolpito nel legno di castagno che nelle sue venature naturale cammina l’onda della lavorazione in essa scolpita che va a formare una conchiglia. Un effetto in cui appunto, la poesia e l’arte scultorea si abbracciano e diventano opera d’arte. Opere che la stessa Sara Cavarretta ha presentato in occasione di una mostra tenutasi a Cirò Marina. Laureata in Scultura Ambientale e Monumentale presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro con 110 e lode, ha messo in mostra le sue opere in una mostra personale presso DESTA industrie di Catanzaro, da titolo “Venature” ha riscosso un notevole successo. Ha inoltre partecipato al “Premio Internazionale di Scultura Edgardo Mannucci”, XXIV edizione “Emergenze”, AMACI- giornata del contemporaneo, studio Naccarato e molti altri.
Gli chiediamo:
• Come si sviluppa il tuo processo creativo?
La mia indagine si sviluppa sulla conoscenza del materiale ligneo, attraverso una ricerca storica che mi ha condotto alla conoscenza del suo utilizzo, permettendomi di scoprirne la sua costante validità e versatilità in ambito sia progettuale che laboratoriale. Nella contemporaneità e non solo, molti scultori come me hanno deciso di introdurre il legno come parte della propria creatività, grazie alla sua adattabilità e facilità di lavorazione. Spesso il colore ma anche la combustione della materia può invadere il nostro fattore psicologico per cui potremmo avvertire sensazioni di caldo, freddo, serenità ma anche ansia. Le essenze lignee che uso maggiormente sono: olivo, eucalipto, mogano ma anche pezzi di legno che hanno avuto già precedentemente un loro vissuto; in un approccio artistico inteso come rinascita, che permette di ripercorrere scia di vita passate. Per me è molto importante è anche la tematica sull’ecosostenibilità.
• La produzione dei tuoi “gioielli – fantasia” come avviene?
Sono tre anni che dedico la mia attenzione alla realizzazione di gioielli – scultorei, ovvero piccole sculture da poter indossare anche nel quotidiano, partendo appunto da tronchi di legno ben stagionati, valorizzandone le peculiarità come nodi, crepe, venature, abbinandoli a parti in acciaio inox o argento, prive di nichel. Le essenze lignee che preferisco maggiormente sono: l’olivo e il noce scuro. Grazie a uno sguardo rivolto ad artisti del passato come: Pablo Picasso, Salvador Dalì, Alexander Calder e molti altri, sono riuscita a sviluppare una ricerca contemporanea tutta personale. L’obiettivo di tale ricerca è quella di puntare verso un gioiello che abbia una ricerca innanzitutto contemporanea ma anche linguaggi inediti, ibridi e vicini al quotidiano.
• La conoscenza del legno è palese e la vita degli alberi sono molto presenti nel tuo lavoro. Ci potresti parlare della tua linea di bijoux che hai presentato l’8 marzo, in occasione della mostra “Tutti i volti delle Donne” tenutasi presso il Museo Archeologico di Cirò Marina?
Le opere che ho esposto sono prettamente legate al mondo femminile. Infatti, per l’occasione, ho realizzato: Speranza, una collezione di gioielli – fantasia (composta da collana, orecchini, anello e bracciale Conchiglia) che riporta alla “Nascita di Venere” del Botticelli, da qui la forma della conchiglia, realizzata con legno di eucalipto e olivo. Impegnandomi nella ricerca di determinati equilibri cromatici e una particolare percezione olfattiva e tattile, ho così modellato la materia usando le varie tecniche: Intaglio; Traforatura o Sagomatura; Sgrossatura; Rifinitura; Lucidatura. Una collezione ispirata dalla poesia “Speranza” di Francesca Gallello. Cercando di veicolare tra il bellissimo messaggio della poesia e l’arte del creare ho deciso di presentare in mostra anche un banner con la poesia Speranza, affiancata da un’illustrazione digitale di Donna in stile Afro che indossa gli orecchini conchiglia.