Edito da Libritalia, che sin dalla fase embrionale ha sposato il progetto grazie all’attenzione dell’editore Enrico Buonanno e dal direttore editoriale Simona Toma, è stato curato dall’archeologa Mariangela Preta e dalla Professoressa Stefania Mancuso e raccoglie 36 schede redatte da scrittrici di origine calabrese, impreziosito dalla prefazione di Pasqualino Pandullo caporedattottore TGR Rai Calabria e Angelo Piero Cappello Direttore del Centro Per il Libro e Lettura. Scopo di questa pubblicazione è quello di sottrarre all’invisibilità le donne calabresi e marcare della loro presenza i territori di appartenenza per rendere significante il manifestarsi delle loro soggettività all’interno di differenti contesti, in tutti gli ambiti dell’espressività e i settori dell’arte, del pensiero, della scienza: una molteplicità di voci, di sguardi, di immaginari diversissimi, che però formano le trame di un tessuto attraverso cui leggere i nostri territori, narrando simbolicamente di queste donne le “storie”, le “imprese”, l’impegno, i percorsi, i risultati raggiunti nei vari campi, in una parola il genio. Il volume è composto da biografie di scrittrici di origine calabrese o di donne che, non calabresi, della Calabria si sono nutrite e con la Calabria hanno avuto relazioni e rapporti intensi tanto da lasciarne traccia in opere scritte, si va dall’incanto della poesia magnogreca del IV sec. a.C., alla produzione letteraria dei giorni nostri. Da chi ebbe l’onore di gareggiare con le Muse, a chi ha intriso col sudore e l’amore della contemporaneità, lo stupore dei suoi versi e della sua prosa. Non a tutte può attribuirsi lo status di scrittrice o poetessa, intendendo con questo un’intensa attività editoriale che contraddistingue profili eccellenti di questa raccolta, ma tutte sono collegate a produzioni scritte, alcune delle quali, soprattutto quelle più antiche, anche di incerta attribuzione, che consentono loro di appartenere al rango delle “donne di carta” e di tracciare un ipotetico percorso di conoscenza dell’opera e dei territori da esse narrati. Tra loro, c’è chi la “carta” per vergare un documento l’ha usata per prima, ed era l’anno 1109. Ci sono donne di famiglie nobili, che trovano nelle belle lettere una possibilità di esprimersi, altrimenti inibita. Ci sono manager ante litteram. Femministe in littera e post litteram. Pedagogiste che hanno messo al mondo statisti. Ci sono pure casalinghe, donne semplici, che scoprono d’improvviso per sé il dono della, giornaliste dalla penna ribelle oppure propositiva; studiose che ci hanno insegnato come difendere il nostro straordinario patrimonio storico-architettonico. Il volume tesse una trama tra i diversi profili delle donne analizzate, tracciando un quadro appassionato e puntuale di un lavoro che costituisce un primo punto di partenza per la valorizzazione delle donne di Calabria legate alla produzione scritta e letteraria. Il Volume sarà presentato al Salone del libro di Torino nel mese di maggio.