”Urla il mare in tempesta, schiumando sulla riva nel buio della notte. Urlano, tra le onde che biancheggiano, bimbi, ragazzi, donne, uomini, travolti e ormai sommersi dalla morte. Quel mio mare, tanto bello e tanto caro, sa farsi killer senza pietà. Sono decine di anni che puntualmente, di fronte a tragedie come quella consumata a Steccato di Cutro, sento ripetere il ritornello: bisogna intervenire nei paesi di partenza, coinvolgere l’Europa, lottare contro i trafficanti di uomini. Sono pienamente d’accordo. Però, intanto, passano gli anni, cambiano, stagioni e governi, e la persona umana, violentata nella sua dignità, viene abbandonata a se stessa, al freddo. Al gelo, al caldo, asfissiante, ma si continuano a raccogliere vite umane e, quando non si riesce a salvarle, cadaveri. Se diciamo di essere cristiani, come ci ricorda oggi Gesù, ricordiamoci che saremo riconosciuti come tali solo se saremo capaci di scorgere il suo volto in quello del povero, di chi è malato, dei forestieri da accogliere, di chi scappa dalla guerra. E intanto con il capo chino, la tristezza nel cuore, penso a quelle salme adagiate sulle mie spiagge dorate, e ora poste in quel palazzetto dello sport dove sono stato consacrato vescovo, e dico: riposate in pace! E ai soccorritori: grazie per il cuore grande che continuate a dilatare nel silenzio, seminando amore”. Molto intenso e profondo sono state le parole di Mons Caiazzo, che deve fare riflettere la Politica.
Anche Cirò come tutta la Calabria piange la morte di uomini donne e bambini in una folle notte di orrore e di tristezza. Il sindaco Mario Sculco ha fatto osservare un minuto di silenzio.