Illustrissime autorità, gentili Signore e signori, cari amici, siamo qui riuniti, come ogni anno per commemorare, in questo luogo della memoria, i 5.849 connazionali che hanno perso la loro vita nello Schleswig-Holstein, nella Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia e qui seppelliti.
Mai avrei pensato che l’europa diventasse nuovamente campo di battaglia. Sono passati solo 77 anni ma sembrano secoli e l’uomo, per certi versi, è diventato sempre più miserabile. Quello che mi colpisce è il constatare che i conflitti sempre più coinvolgono tutti e le vittime sono sempre più civili che vengono torturate, uccise e buttate come stracci nelle fosse comuni.
Con il conflitto della seconda guerra mondiale pensavamo di aver toccato il fondo e dopo la lettura del libro di Primo Levi ci chiedavamo veramente “Se questo è un uomo”, ma c’eravamo sbagliati perché oltre alla cattiveria, l’uomo mette in mostra che gli interessi vengono imposti anche con il rischio di far saltare tutto il pianeta in aria. Una guerra senza esclusione di colpi tra Russia ed Ucraina dove, fino a questo momento, si vedono le stesse brutture e la stessa violenza allora commesse. Una violenza inaudita che lascia perplessi. Mai più, si gridava in tutte le capitali europee ma era solo un sogno non realizzato. La lotta per le materie prime e l’energia, saranno sempre più frequenti questo è un dato di fatto ma essere inumano questa è una scelta che non tiene in considerazione il rispetto per la controparte.
Nell’entrare in questo luogo, oggi per me è molto triste, più ancora delle altre volte perché sono convinto che troppi, troppi esseri umani, nello stesso momento in cui stiamo parlando, stanno subendo le stesse torture di questi eroi qui sepolti.
Quell’odio e quell’accanimento insensato lo sentiamo nei discorsi di molti politici che purtoppo difendono gli interessi di corporazioni e di multinazionali che posseggono il capitale del nostro tempo.
La storia purtoppo spesso non genera più momenti di riflessione ed i programmi scolastici impostati al presente con lo sguardo rivolto al futuro, senza tenere in considerazione il passato, offendono gli eroi che hanno dato la loro vita per la nostra democrazia.
Mi auguro che il buon senso prevalga sugli interessi economici che in un certo senso ci hanno resi schiavi del nostro consumismo e sordi davanti a chi ci chiede aiuto.
Così come già detto altre volte, queste vittime qui seppellite dovrebbero essere ricordate e servire da monito per non farci commettere gli stessi errori e le stesse brutture del passato ma oggi ho la sensazione che non sarà così.
Qualcuno annuncia l’uso di bombe sporche, altri l’uso di bombe atomiche,
Il nostro pianeta inerte aspetta solo che qualcuno prema un bottone per ripartire da zero….
A tutti voi che avete i vostri cari qui seppelliti va tutta la mia solidarietà ed il rispetto.
Come ogni anno, adesso dedico una mia poesia ai caduti qui seppelliti.
Soldati
Eppure marcite
nella marcia imposta
dalla scelleratezza
dei vostri capi
eppure crepate
per un’idea altrui
nella macchina
mostruosa della
guerra
il cielo annerito
il mare una distesa
di petrolio
l’olio vi unge
vi annerisce il cuore
il sole vi guarda
non conoscete amore
Soldaten
Und doch fault ihr
im Marsch aufgezwungen
von der Ruchlosigkeit
eurer Vorgesetzten
und doch krepiert ihr
für die Idee anderer
in der monströsen
Kriegsmaschinerie
der Himmel geschwärzt
das Meer eine Erdölfläche
das Öl verschmiert euch
es schwärzt euer Herz
die Sonne betrachtet euch
ihr kennt nicht die Liebe
Quì voglio ricordare il Console Generale Giorgio Taborri, scomparso di recente, che tanto ha fatto per I familiari dei defunti e per il mantenimento del decoro di questo luogo della memoria.
dott. Giuseppe Scigliano