Apprendo della protesta indetta dal Comitato cittadino aeroporto Crotone per domani 8 settembre presso l’aerostazione “Pitagora” di Sant’Anna. I motivi riguardano la riduzione dei voli e le scarse certezze per il futuro. L’aeroporto pitagorico, infatti, in questi giorni subisce l’ennesima riduzione di voli tant’è vero che nel prossimo inverno si avranno solo 8 voli settimanali con la tratta per Roma ancora legata inesorabilmente alla procedura degli oneri di servizio da oltre quattro anni.
Questa protesta conferma un dato: che i vettori aerei, nonostante i fondi messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione, sono restii a investire sullo scalo crotonese proprio perché manca la necessaria utenza per supportare uno scalo che, invece, è fondamentale per tutta la fascia jonica e soprattutto per la Sibaritide e l’Alto e il Basso Jonio. A questo si aggiunge il fatto che anche le istituzioni devono investire con decisione sui collegamenti per l’aeroporto pitagorico ecco perché la mia prima proposta da candidato alla Camera al collegio 1 della Calabria (che comprende oltre ai comuni della Sibaritide e dell’Alto Ionio, anche tutti i comuni della Provincia di Crotone), ho chiesto l’istituzione di una metropolitana leggera e di aumentare i collegamenti dalla Sibaritide col Sant’Anna.
Se si va sul sito ufficiale dell’aeroporto si rimane sconcertati: si dice chiaramente che non ci sono mezzi di trasporto per lo stesso eccezion fatta per il taxi o le auto private. Chiaramente so bene che non c’è una stazione ferroviaria all’aeroporto ma le soluzioni ci sono e si possono attuare. Nei prossimi mesi, sulla jonica, entreranno in funzione i treni blues che sono più veloci, multimodali e funzionali. Si può agganciare l’arrivo ad una stazione ferroviaria nei pressi dell’aeroporto e utilizzare un servizio di autobus per arrivare all’aerostazione. Così, avviene, ad esempio alla stazione di Sibari con il servizio “Museum link” di Trenitalia: si prende un solo biglietto direttamente per il Museo archeologico nazionale di Sibari dai canali di Trenitalia e all’arrivo del treno a Sibari c’è un autobus che conduce al museo sito a qualche chilometro. È una soluzione, questa, che si può attuare benissimo in collaborazione con la Regione, il Ministero e Trenitalia. In futuro poi si può pensare a soluzioni diverse ma se non abbiamo i numeri e le presenze sarà difficile che i vettori e le istituzioni investano nello scalo pitagorico. Senza dimenticare che per gli imprenditori turistici questa sarebbe una vera e propria manna dal cielo.
Non è utopia, anzi, è proprio in questa direzione che deve lavorare la politica per risollevare questo aeroporto che è fondamentale per tutta la fascia jonica da Rocca Imperiale fino almeno a Roccella e Gioiosa Ionica. Io stesso, all’incontro con l’ex Ministra ai Trasporti Paola De Micheli, quando venne a Francavilla per l’avvio dei lavori del terzo megalotto della Statale 106 jonica, provai a capire se, da sindaco, ci fosse la propensione del Governo a costruire uno scalo nella Sibaritide ma la ministra ci confermò che non c’erano i numeri. Ecco che, allora, bisogna puntare tutto su Crotone potenziando i collegamenti via ferrovia (mentre si completa l’elettrificazione) e approvare immediatamente i progetti per costruire una Statale 106 a 4 corsie a Sud di Sibari. La sopravvivenza dei nostri territori dipenderà da queste scelte che dovrà fare la politica. La questione del rilancio dell’Aeroporto di Crotone non è più rinviabile perché unirebbe ancora di più i territori dell’arco ionico.