Ha fatto tappa anche nel nostro comune il tour itinerante in bicicletta di Mikola (Nikolay) Zhiryada, 51enne di origini ucraine che da circa un mese sta percorrendo l’Italia da nord a sud per portare tra la gente che incontra nel suo viaggio in bicicletta il messaggio di pace e di speranza per la propria terra martoriata da mesi ormai da una guerra ingiusta quanto sanguinosa scatenata dalla Russia di Putin contro lo stato indipendente dell’Ucraina.
Nato 51 anni fa a Chernovtsy, (definita anche la Piccola Vienna per via del passato austro-ungarico) cittadina di 300mila abitanti, a 110 chilometri dal confine polacco, Mikola, che ci tiene a ricordare che il suo nome, prima dell’indipendenza dell’Ucraina era Nikolay, da 25 anni risiede in Italia, dove ha svolto sempre il lavoro di pittura, decorazioni, belle arti e commercio di colori per l’edilizia ed altro. Con l’inglese se la cavicchia, ma parla molto bene il rumeno, russo, serbo, ucraino, un po’ di ungherese e spagnolo e ovviamente l’italiano
Anche perché da 22 anni è sposato con una cittadina italiana e vive a Udine, ha due figli, Gioia di 17 ani e Sasha di 15, ed, appunto un mese fa, ha deciso di intraprendere il suo particolare giro d’Italia in mountain bike, sulla quale campeggia una bandiera con i colori giallo e blu dell’Ucraina, munito di un sacco a pelo, nel quale ha trascorso finora gran parte delle notti sulle spiagge dove giungeva la sera, pochi indumenti per il cambio, qualche borraccia e bottiglie per l’acqua, il kit di emergenza per le forature (“Ne ho avute sette finora” dice), un navigatore satellitare, un cellulare con cui fa i suoi video, dopo che in Puglia gli hanno rubato la telecamera (“Ma proprio la Puglia è stata la regione che meglio mi ha accolto finora”) e tanta tanta energia che, pur non avendo mai fatto bicicletta, riesce a fargli mantenere il sorriso ed a sopportare l’enorme sforzo fisico che una iniziativa del genere richiede.
A Torretta, Mikola è giunto direttamente da Policoro ieri sera ed ospitato dal prof. Domenico Acri che nei giorni scorsi era stato contattato dal suo ex collega docente ed originario della Calabria, Giancarlo Biasco, insegnante di chimica ad Udine, che in questo giro della penisola è diventato ben presto il primo sostenitore e coordinatore delle varie tappe dell’ucraino.
Al nostro incontro, ai tavolini di un caffè sul lungomare di Torretta, erano presenti la giornalista della Gazzetta del Sud, Giacinta Smurra, il sindaco di Crucoli, Cataldo Librandi, e ovviamente il prof. Acri.
E con questa sua idea (che noi “comuni mortali” definiremmo folle) il cinquantunenne ha scoperto anche la sua vena da blogger, pubblicando quotidianamente sul proprio canale YouTube (ma anche sui vari social) i video dei momenti più salienti del giro itinerante in bici.
Ma come puoi sostenere una iniziativa così difficile dal punto di vista fisico e soprattutto economico, gli chiediamo: “Pensando da mesi a questo progetto, – ci spiega Mikola – ho messo un po’ di soldi da parte e sono riuscito a partire 27 giorni fa, poi ho conosciuto Giancarlo che fin da subito mi sostiene tantissimo ed oggi programma lui le mie fermate per l’Italia. Certo i soldi poi finiscono, fortunatamente sto ricevendo tanta solidarietà ed anche qualche aiuto economico (si ferma qualche attimo per trattenere la commozione che gli invade il volto, n.d.a.), ma soprattutto ospitalità ed accoglienza tra le persone che incontro nei tanti luoghi che ho finora attraversato, anche se il più delle volte trascorro la notte all’addiaccio, il che è anche affascinate per me.”
Il suo messaggio è soprattutto uno: “La guerra in Ucraina, fortemente voluta e scatenata da Putin, è tutta mirata alla conquista di una terra ricca di minerali e di giacimenti di gas. Le stesse città ormai rase al suolo hanno il sottosuolo ricco di titio, titano, uranio e, appunto, gas naturale, mentre i porti ucraini sono da sempre strategici per quella zona dell’Europa e quindi per il gigante Russia.”
La richiesta che porta in giro a nome del suo popolo è soprattutto una: “Aiutate l’Ucraina soprattutto a difendersi, le risorse finora giunte stanno finendo, gli stessi droni (costruiti soprattutto nella stessa mia terra) sono arrivati tardi e sono pochi. Ma soprattutto, non credete alle strumentalizzazioni montate ad arte proprio dalla Russia fin dal 2014.”
Mikola ripartirà nel pomeriggio di oggi, in direzione Reggio Calabria, per poi raggiungere la Sicilia e quindi risalire la penisola dal lato tirrenico, arrivare in Lombardia e finalmente fare rientro nella sua Udine e tra i suoi familiari: “Allo scoppio della guerra – aggiunge – avevo subito fatto le valigie per andare a combattere con i miei conterranei, ma mia figlia si è inginocchiata davanti a me supplicandomi di non farlo. Ed io ho scelto la famiglia. Ma almeno questo sforzo in giro per l’Italia dovevo fortemente farlo è lo sto facendo con l’orgoglio e la speranza di pace che anima tutto il popolo ucraino.”