Nessun invito ai rappresentanti eletti in Germania in seno ai Com.It.Es. e al CGIE, il quattro luglio scorso, in occasione del simposio: “Germania e Italia: Prospettive di una più stretta cooperazione politica”, organizzato dalla Friedrich-Erbert-Stiftung (FES) insieme al Centro Studi di Politica Internazionale (CESPI), alla Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) e alla Politische Italien Forschung (PIFO), in preparazione del vertice intergovernativo italo-tedesco previsto per ottobre.
L’incontro, al quale ha partecipato una folta rappresentanza italo-tedesca di parlamentari e diversi Parlamentari della III Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati italiani, presieduta dall’On. Piero Fassino, è propedeutico a stilare un piano d’azione che indica ambiziosi obiettivi di una collaborazione sempre più stretta.
A detta dell’On. Fassino, quello italo-tedesco è “un rapporto “speciale”, che rende “l’Europa più forte” ed è un “luogo straordinario di libertà e diritti”. I partecipanti al simposio si sono tutti ritrovati a Berlino, ospiti dell’Ambasciatore Armando Varricchio, il quale ha evidenziato come i rapporti tra Italia e Germania vivano “una fase di particolare dinamismo”.
I Comitati per gli Italiani all’Estero, nonché i membri del CGIE eletti in Germania, hanno appreso di questo importante incontro solo da una nota stampa. Con questa attestazione di “dinamismo”, l’Ambasciatore ha dimenticato di coinvolgere direttamente i protagonisti di questo profondo cambiamento di paradigma, riconosciuto e continuamente evocato: le rappresentanze dei ComIt.Es. e i Consiglieri del CGIE, che da anni partecipano attivamente alla politica locale, regionale e nazionale, in qualità di componenti eletti in svariate istituzioni tedesche.
In un contesto quale quello preparatorio al vertice bilaterale tra l’Italia e la Germania, l’esclusione della rappresentanza di base e intermedia eletta in Germania è gravissima, in quanto quest’ultima fa riferimento a una presenza di nostri connazionali stimata, per difetto, a un milione di persone. Parliamo di una rappresentanza che è in grado, nell’esercizio delle proprie funzioni, di portare alle discussioni e alle future scelte dei due Paesi quel pragmatismo utile a far incontrare “domanda e offerta” in ambito commerciale, sociale e culturale.
A fronte di quanto predetto gli “esclusi” si chiedono, e vorrebbero sapere dall’Ambasciatore italiano in Germania, se l’esclusione sia dovuta a una mera distrazione o a una precisa decisione, che stimerebbe i rappresentanti eletti pochi mesi or sono dalla collettività italiana in Germania, come non idonei a partecipare a un incontro come quello realizzato alcuni giorni fa.
Nel caso della prima ipotesi, quella della distrazione, vorremmo ricordare e raccomandare all’Ambasciatore italiano a Berlino la dovuta e imprescindibile sensibilità nel curare i rapporti con tutti i soggetti politici e rappresentativi italiani in Germania, eletti in seno a organismi regolati dal Parlamento italiano e da quello tedesco. Le leggi vanno osservate e applicate rispettando le loro finalità.
Nella seconda ipotesi, invece, quella dell’esclusione preventiva, è necessario ricordare all’Ambasciatore che è impossibile parlare di rapporti politici tra Italia e Germania, escludendo i rappresentanti eletti dalla collettività italiana in Germania. Questa rappresentanza, negli ultimi venti anni, ha partecipato attivamente agli incontri annuali a Berlino presieduti personalmente dall’allora Cancelliera, Angela Merkel, ed è anche grazie a questi rapporti personali che è progredita, e si è affermata, la considerazione del Governo della Repubblica Federale Tedesca nei riguardi della nostra comunità.
I Consiglieri del CGIE di Germania affermano che si è persa l’occasione per far conoscere, agli esponenti del mondo della ricerca e dei media, quel dinamismo evocato a parole dall’Ambasciatore, del quale sono fulgidi interpreti i rappresentanti dei Com.It.Es. e del CGIE e i numerosi colleghi attivi che presiedono le amministrazioni locali tedesche.
Questa nota di disappunto è dettata dalla necessità di ripristinare e far rispettare i ruoli e le funzioni. Si ricorda che l’Ambasciatore d’Italia a Berlino è un pubblico funzionario e come tale è chiamato a dare conto del suo operato. Gli rammentiamo che i consiglieri del CGIE e dei Com.It.Es., assieme agli italiani eletti nelle Amministrazioni locali e regionali, nel parlamento in Germania e in quello Europeo, sono rappresentanti istituzionali e il loro ruolo è imprescindibile nella costruzione delle decisioni e nella prospettiva politica e sociale che alimenta gli accordi tra i due Paesi. È perciò ingiustificabile che gli interessi che attengono ai rapporti tra Italia e Germania siano trattati esclusivamente da una cerchia ristretta di persone.
Dall’arrivo in Germania dell’Ambasciatore Varricchio, le scelte “ad excludendum” si sono già verificate, in evidente discontinuità con le pratiche consolidate dei suoi predecessori, che a nostro parere hanno dato invece linfa vitale ai fecondi rapporti che vedono, come protagonisti e garanti, i Presidenti Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier.
I Consiglieri del CGIE Germania
Tommaso Conte, Gianluca Errico, Silvestro Gurrieri, Marilena Rossi, Giuseppe Scigliano e Giulio Tallarico