La storia di San Nicola dell’Alto raggiunge il cuore dei bambini grazie al Professor Giuseppe De Biasi e ai docenti della Scuola Primaria.
Un importante evento ha colorato la fine dell’anno scolastico alla Scuola Primaria del paese martedì 31 maggio quando docenti, genitori e alunni hanno aperto le porte al grande studioso della civiltà albanese, il Professor Giuseppe De Biasi. Dopo anni di appassionato studio e di ricerche, De Biasi è riuscito a costruire nei minimi dettagli la ricca storia del popolo albanese e di San Nicola, pubblicata nel libro “San Nicola dell’Alto( Sanctus Nicolaus de Alto Shi Nikoghi) da borgo italo-greco a casale italo-albanese. Dalle origini alla fine del XIX secolo”. Un libro molto apprezzato e non solo In Italia. Con la stessa passione, l’insigne studioso è riuscito a trasmettere i valori della tradizione ai giovani studenti e alle proprie famiglie, in un clima di interesse e curiosità come ci racconta durante un’intervista: “L’esperienza con i ragazzi della Primaria di San Nicola dell’Alto è stata interessantissima. Docenti, genitori, alunni hanno partecipato con grande entusiasmo ponendo domande pertinenti che hanno aperto uno squarcio su una grande quantità di punti interrogativi. Mi sono accorto quanto sia importante per la comunità creare occasioni di incontri culturali. Sono rimasto contento delle domande rivolte e dell’attenzione con cui i partecipanti hanno seguito l’incontro, segno evidente di una encomiabile preparazione. Per il libro sono soddisfatto dei riconoscimenti ottenuti, ultimo quello del Presidente della Repubblica dell’Albania che ha voluto insignirmi del titolo dei Cavalieri dell’Ordine di Skanderbeg per aver contribuito ad avvicinare ulteriormente l’ Albania all’ Arberia, alla Calabria, all’Italia e all’Europa. La mia soddisfazione più grande, però, sta nell’aver dato al paese un contributo di conoscenza utile alla valorizzazione delle sue potenzialità”.
Si ritiene altrettanto soddisfatta per il buon esito dell’evento la docente Adele Russo, responsabile di plesso della Scuola Primaria e promotrice di varie iniziative culturali che coinvolgono la scuola mache lei vive come parte di sé, come ci spiega:
“Cerco sempre di inculcare nei ragazzi questo legame e la valorizzazione delle nostre tradizioni religiose e culturali arberesche. Peculiarità che ci contraddistinguono come minoranza linguistica. Il nostro Dirigente reggente Raffaele Marsico e anche la vicaria non sono riusciti a venire, altrimenti il tutto avrebbe avuto un risalto maggiore. Comunque è andata benissimo! Erano comunque presenti le insegnati della Primaria, perciò io Russo Maria Adele, Astorino Roselisa, D’Alfonso Giovanna, Maria Vitale; l’insegnante dell’Infanzia Rizzo Giuseppina, l’insegnante della pluriclasse unica delle Medie, Antonella Napoli; i genitori tra cui la rappresentante Aloisio Giuseppina.”
Durante questo evento, le radici del paese si sono abbracciate in una vibrante armonia che ha unito il passato al presente rivelando alle giovani generazioni quanto siano importanti le fonti e le testimonianze per la vera costruzione della storia.
Elisabetta Turano