Soddisfazione del presidente di Confagricoltura Calabria per la decisione del Governo di finanziare il completamento dell’infrastruttura: «Bene il pressing del governatore Occhiuto»
«La statale 106 non ha bisogno di semplici “ritocchi” o meri interventi di “messa in sicurezza”, ma di una organica e complessiva opera di ammodernamento che preveda un nuovo tracciato a 4 corsie nei tratti in cui è sprovvista. Per questo salutiamo positivamente quanto deciso dal Governo Draghi che ha inserito questa opera nel Documento di economia e finanza (Def) facendola divenire “bandiera” degli investimenti programmati nel Mezzogiorno». Così Alberto Statti presidente di Confagricoltura Calabria commenta la notizia, anticipata da “Il Sole 24 Ore”, del finanziamento programmato dall’esecutivo per il completamento dell’intera infrastruttura. «Una decisione che va nella direzione giusta – prosegue Statti – e che come organizzazione avevamo sollecitato con forza al Governo ed avevamo posto come una delle precondizioni per lo sviluppo organico di un intero territorio anche in occasione degli incontri che abbiamo avuto con i candidati presidenti della Regione. Dobbiamo dare atto che il pressing esercitato dal governatore Roberto Occhiuto proprio in questa direzione ha sortito gli effetti auspicati da tutti noi».
«La fascia jonica calabrese – sottolinea il leader di Confagricoltura – da tempo è in attesa di infrastrutture moderne ed integrate con il resto del Paese necessarie a sostenere lo sviluppo delle attività imprenditoriali d’eccellenza presenti, a partire dalle produzioni agricole. Il completamento della statale 106 e la sua trasformazione in un’arteria importante in questo senso rappresenta, come sosteniamo da tempo, una priorità assoluta non solo per quest’area della regione, ma per la Calabria intera». «Il nostro auspicio ora – conclude Statti – è quello che si recuperino presto tutte le risorse contemplate dal Def e si proceda speditamente alla messa a terra dei progetti necessari a realizzare in tempi stretti l’intero tracciato. Solo così si permetterà a quest’area di sviluppare finalmente le sue naturali vocazioni economiche contribuendo alla crescita economica ed occupazionale dell’intera regione».