«È una vittoria per tutti, una battaglia che se persa avrebbe fortemente penalizzato l’intera filiera vitivinicola». Così Alberto Statti presidente di Confagricoltura Calabria commenta il voto al Parlamento Europeo del testo sul Cancer Plan della Commissione Beca. Un testo che recepisce gli emendamenti presentati da diversi parlamentari italiani e che elimina il riferimento al cancro sulle etichette del vino. «Questo passaggio – sottolinea Statti – permette di correggere una stortura che si stava materializzando e che consisteva nel considerare addirittura dannoso per la salute la consumazione di un buon bicchiere di vino. Se fosse passata quella “visione” il nostro vino sarebbe stato valutato alla stregua di un prodotto cancerogeno con le inevitabili ripercussioni su tutta la filiera e l’indotto». «Decisamente meglio – prosegue nella sua analisi il presidente di Confagricoltura – la distinzione che è emersa tra l’abuso di alcol rispetto ad un consumo moderato e soprattutto consapevole delle bevande alcoliche e del vino. È il giusto approccio che si deve mantenere per evitare che si criminalizzi una produzione d’eccellenza come quella vitivinicola calabrese e che semmai rappresenta un valore aggiunto nella dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’umanità così come riconosciuto dall’Unesco»
«Importante – precisa ancora il presidente di Confagricoltura Calabria – l’eliminazione degli “health warnings” sulle etichette dei vini, in chiave anche del sistema di etichettatura di tutte le produzioni agroalimentari che sono al centro di un attualissimo dibattito, tra la neonata NutrInform italiana e la Nutriscore francese. Quel marchio terribile avrebbe fortemente penalizzato in partenza le nostre produzioni vinicole». «Come anche – prosegue Statti – è da valutare positivamente l’eliminazione di eventuali divieti assoluti di sponsorizzazione dell’alcol in relazione alle attività sportive. Avrebbe limitato decisamente la possibilità di pubblicizzare e conseguentemente far crescere le nostre produzioni che rappresentano una matrice vera delle tradizioni culturali dei nostri territori e che garantiscono occupazione e sviluppo in aree così difficili come quella calabrese». «Per tutto questo – afferma ancora Statti – è da lodare l’attività svolta dagli europarlamentari italiani che hanno presentato quegli emendamenti e l’interessamento proficuo del presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci e del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti»
«Ora è il tempo – conclude il leader di Confagricoltura – semmai, di portare avanti strategie lungimiranti che puntino a valorizzare produzioni di qualità come quella vitivinicola calabrese che è elemento caratterizzante e determinante anche per una crescita virtuosa di settori decisivi come quello legato al turismo enogastronomico».