I Greci ai tempi dei Choni, chiamavano colle freddo o colle dei venti, per indicare che Cirò era ed è un paese molto ventilato, dove i forti e gelidi venti di tramontana sono spesso frequenti, proprio come in questi giorni, causando danni alle piante e alle cose, come la plafoniera della illuminazione pubblica divelta dal forte vento ed era rimasta pericolosamente penzolante, fino all’arrivo dei vigili del fuoco. Un freddo molto pungente che ormai persiste da prima dei giorni della merla quando le colline cirotane si erano imbiancate di neve. Il periodo è proprio quello che gli anziani ricordano ancora oggi come il più freddo di sempre, che portò la famosa nevicata del 1956, ed avvenne proprio durante la prima settimana di febbraio, esattamente dal 3 al 10 Febbraio, in cui nevicò ininterrottamente per una settimana circa. Era l’alba del 9 Febbraio del 56 anni, quando al risveglio, molte famiglie che abitavano nel centro storico” la Valle”, furono impediti di uscire dalle proprie abitazioni, visto che era caduta tanta neve da ricoprire porte e finestre. Ovunque, raccontano ancora oggi gli anziani- si sentiva gente che chiamava i vicini per essere aiutati a liberarsi della neve che ostacolava i loro ingressi. Per fortuna all’epoca, ogni famiglia custodiva ricchi provviste da assicurarsi cibo ed acqua per tutto l’inverno, grazie alle conserve che si fanno in estate e quelle degli insaccati e prosciutti che si fanno a Dicembre. Tra le foto dell’epoca che ritraggono quelle antiche scene, si evidenzia la grande solidarietà tra le famiglie, per liberare con l’aiuto delle sole forze delle braccia, le abitazioni, dove i bambini trovavano pure il tempo di giocare con la neve, come raccontano alcune fotografie del periodo. Scriveva a proposito lo storico professore Egidio Mezzi, sul libro”Cirò nel 900”:”Nel mese di Febbraio un freddo glaciale e abbondanti nevicate colpirono il territorio di Cirò. Il manto nevoso raggiunse altezze tali che distrusse molti agrumeti ed oliveti, particolarmente sensibili al freddo e al ghiaccio”. Nel mese di febbraio di quell’anno un’ondata eccezionale di freddo investì buona parte dell’Europa e dell’Italia, coprendola di neve e gelo con un’intensità tale da essere definita la “nevicata del secolo”: costituì infatti l’evento nevoso più marcato e pesante dai tempi dell’inverno del 1929 per tutta la penisola, e i successivi fenomeni del gennaio 1985 e 1986, non meno rilevanti, non ne eguagliarono comunque l’estensione temporale e geografica. L’ultima nevicata che si ricorda a Cirò recentemente fu quella nel 2007, e prima ancora nel 2004 e nel 2000. Neve, ghiaccio e forte vento di tramontana di questi giorni, fa ritornare in mente agli anziani la grande nevicata del 1956, e guarda caso, avvenne proprio nei primi giorni di Febbraio.