Nella mattinata del 25 gennaio, personale appartenente al Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, ha effettuato un controllo presso un frantoio sito nella provincia Cosentina. Alcuni indizi quali chiazze di sansa di colore scuro rosaceo e male odorante nonché diverse pozze dello stesso prodotto presenti allo stato melmoso nell’area adiacente l’opificio, hanno destato il sospetto degli investigatori.
I Militari della Guardia Costiera, ispezionata la zona attigua alla struttura avendo seguito le tracce del residuo oleoso, hanno constatato l’effettiva immissione incontrollata ed illecita del prodotto nel terreno circostante.
Stante il fondato pericolo di aggravamento del danno ambientale, pertanto è scattato il sequestro penale del cumulo di circa 250 quintali di sansa di olive rinvenuto all’interno del deposito del frantoio nonché del medesimo deposito ampio circa 50 metri quadri e del terreno, di circa 200 metri quadri, soggetto al ruscellamento e al lagunaggio del percolato di sansa.
I militari hanno altresì deferito alla competente Autorità Giudiziaria il titolare dell’attività commerciale per i reati di danneggiamento; gettito di cose pericolose nonché inquinamento ambientale.
Quanto precede nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.