È l’Italia dei piccoli comuni, oltre cinquemila, come Cirò. Il suo vasto territorio si può percorrere a piedi in un viaggio ideale – e, per chi se la sente, anche zaino in spalla e comode scarpe da trekking. Un tuffo nell’arte e nella storia d’Italia visto che in questi itinerari si incontrano borghi, fortezze, castelli, abbazie, santuari e monasteri, musei, antichi sentieri oltre che boschi, e foreste. Anche in un periodo come quello che stiamo vivendo da mesi, insomma, la voglia di vacanze sicure può essere esaudita non allontanandosi troppo da casa, alla scoperta di tesori che molto spesso non sappiamo neanche di possedere, che danno l’opportunità di immergersi nel territorio per provare a riviverlo con gli occhi dei pellegrini medievali. Sarebbe opportuno creare un Percorso naturalistico e paesaggistico Botanico/Religioso lungo il sentiero che porta all’antica fontana di San Nicodemo immersa tra la ricca flora mediterranea in zona Coppa/Mordace alla riscoperta del paesaggio agreste e luoghi dove visse da bambino San Nicodemo Abate da Cirò-, potrebbe essere questo un aspetto importante per attirare turisti ambientalisti. Un sentiero ricco di specie rare e di particolare interesse botanicograzie alle particolari condizioni climatiche della zona, come L’Acanthus spinosus L. primo esemplare trovato in Calabria di recente pubblicazione, il Rosmarino prostrato, la spettacolare Hypericum hircinum L. ,il coloratissimo Moricandia arvensis , la Cicoria bianca ( Cichorium intybus L.), l’albero di Giuda(Cercis siliquastrum L.), la Centranthus ruber (L.) DC. e tante altre specie disseminate lungo il sentiero, oltre al spettacolare Canyon che si apre lungo il sentiero che porta alla bellissima grotta di San Nicodemo. L’inizio del percorso parte della zona Coppa e scende a valle dove troviamo un antico abbeveratoio e un antico casolare, da qui si prosegue in discesa verso il ruscello in zona Mordace, ricco di pietre enorme di quarzo e graniti spettacolari, dove troviamo una grossa pietra con un incavo scavato con le dita del Santo che ancora oggi sono evidenti. Dopo la sosta presso la fontana si risale sempre a piedi il ruscello incontrando enormi Granchi di acqua dolce, le innocue Bisce d’acqua e il Cervone, ma anche Cinghiali, Volpi, Lupi, e variopinti uccelli come la Ghiandaia il Colombaccio, e tante altre specie che vengono a dissetarsi nelle fresche acque del ruscello. Il sentiero continua poi addentrandosi nel Canyon fra due ripide colline a strapiombo ricoperte dal raro Rosmarino prostrato, per cui le due vette una difronte all’altra sono state ribattezzate simpaticamente “Rosma e Rino”. Da qui percorrendo in risalita il Canyon si giunge alla grotta di San Nicodemo al cui interno due piccoli massi misteriosi sorreggono l’intera collina. Sotto la grotta, si trova il salto del diavolo a strapiombo, dove secondo la tradizione San Nicodemo fu tentato dal diavolo che gli lanciò una grossa sfera di pietra rimasta imprigionata alla base delle due ripide colline che gli hanno fatto da scudo. Si giunge così alla seconda area di sosta, una area aperta in prossimità della cascata al quale si può facilmente accedere per rinfrescarsi. Qui si può ammirare una macchia mediterranea previlegiata ricca di fiori spettacolari di Acanthus mollis L. e di Centranthus ruber (L.)DC. che gli fanno da cornice. Da qui poi s’intraprende, dopo una giornata immersi nella natura, una breve risalita tra Lentischi e Ginestre, tipici della zona immersi in un paesaggio mozzafiato, e tenendo uno sguardo in cielo, ci si può imbattere nel catturare forme misteriose .