Ogni anno, circa 150 mila italiani partono dall’Italia per trasferirsi all’estero, in Germania in modo particolare. La Germania infatti al momento resta una delle mete preferite per l’espatrio, vuoi perché è vicina all’Italia, vuoi perché numerose persone parlano di questo Paese come una terra dove si può trovare lavoro e benessere. Ma non sempre è così. E’ sicuramente un Paese dove le opportunità di vivere con un buon tenore di vita non mancano di certo.
Ma di tutte queste persone che partono quanti rimangono? Da alcune indagini svolte da enti, sembra che 1 su 3 abbandona dopo poche settimane, per motivi diversi: il problema della lingua, il non trovare immediato lavoro, non trovare casa, solo alcune cause.
Fra questi che riescono, grazie alla loro forza di volontà dettata anche dalla necessità di assicurare una vita dignitosa alla propria famiglia, c’è il Sig. Francesco Morrone, nostro concittadino che ci fa pervenire una lettera che riportiamo.
“Partito dalla mia amata Cirò Marina 5 anni fa, arrivato in Germania, iniziai a lavorare in un ingrosso di prodotti alimentari. Senza la conoscenza della lingua, decisi di affrontare il lavoro con determinazione. Ma, dopo alcuni mesi, presi la decisione di aprire in un piccolo magazzino la fornitura di materie prime ad alcuni ristoranti Italiani.
Da qui è partita la svolta, perché un ristoratore mi propose di lavorare per il suo locale come pizzaiolo durante la sera. Ero solo, con mia moglie e due figli a Cirò Marina e, pur consapevole dei miei limiti, non essendo un vero pizzaiolo, presi la decisione dopo due anni da fare salire tutta la famiglia, inserendo anche mia moglie nel ristorante dove lavoravo.
Dopo circa 8 mesi di duro lavoro, con una lingua ancora difficile da imparare, abbiamo rilevato il locale. Da qui la voglia e la determinazione di studiare e imparare l’arte del pizzaiolo, frequentando corsi e cercando di perfezionare la lingua tedesca. Iniziò così un periodo di relativo benessere e affermazioni nel campo della ristorazione.
Ma, come per tanti nella vita, è arrivata la Pandemia che ci ha costretti, causa chiusure a vendere il ristorante e cercare nuove strade.
Dopo i primi mesi di fermo, riuscì a trovare lavoro nel vicino Lussemburgo, poco distante dal confine e dalla città di Trier, in Germania, dove vivo, avendo però consapevolezza che approfondire la preparazione e frequentando corsi di specializzazione nel campo della pizza avrei potuto migliorare la mia preparazione. Così è stato. Senza arrendermi mi sono iscritto ad un corso di specializzazione in Belgio dal nostro compaesano Antonio Russo, dove finalmente ho raggiunto il mio primo piccolo traguardo, ma per me molto grande ed importante, che è la specializzazione di pizza tonda classica.
Questo importante traguardo voglio che sia solo un inizio, perché è mia volontà migliorarmi ancora e potere partecipare a qualche campionato importante, come quelli europei. Ma la strada è lunga e molto in salita, so di dovere lavorare sodo, ma voglio provarci . Oggi mi sento soddisfatto del traguardo raggiunto, ma voglio anche ringraziare di cuore il maestro Antonio Russo di “Russo pizza del Belgio”, che ha rappresentato il mio vero trampolino di lancio.” Nella vita tutto è possibile, se si ha la voglia e la volontà di lavorare. La determinazione nel volere raggiungere certi traguardi, spesso aiutano a realizzarli.