Progetto realizzato tra i mesi di agosto e settembre, nell’ambito della Fase II del Piano Estate 2021 finanziato dal Miur con Decreto Dipartimentale prot. n. 43 del 17 giugno 2021.
Il progetto, iniziato in piena estate, creando un vero e proprio “ponte per l’inizio” ha mirato a contrastare la povertà e l’emergenza educativa e a prevenire la dispersione scolastica, incentivare l’aggregazione, la socialità e la vita di gruppo, a favorire processi di condivisione e partecipazione, anche in un’ottica di coinvolgimento del territorio in cui la scuola è inserita e di consolidamento del senso di appartenenza alla “comunità”.
Il percorso didattico, pianificato con cura dalla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Antonella Parisi, si è articolato in due moduli, il cui sviluppo ha seguito direzioni parallele: l’uno, volto a promuovere la conoscenza e la tutela dei beni paesaggistico-ambientali della Calabria, dal titolo “Educhiamo alla sostenibilità” (esperto interno prof. Luigi Concio; tutor prof. Domenique Attinà; animatrice didattica prof.ssa Francesca Carvelli); l’altro dal titolo “Scavando si impara” (esperto interno prof. Francesco Grano; tutor prof.ssa Anna Romina Muraca; animatrice didattica prof.ssa Francesca Carvelli), finalizzato a far acquisire agli alunni la consapevolezza dell’immenso patrimonio archeologico, artistico e culturale della nostra regione.
L’itinerario si è snodato in due distinte fasi, che hanno permesso a due gruppi di studenti di approcciarsi in maniera diretta, attraverso “laboratori didattici sul campo” ad alcuni dei tesori della Calabria: Parco Nazionale della Sila – Centri Visita “Cupone” (Spezzano della Sila, Cosenza) e “A. Garcea” (Taverna, Catanzaro); area archeologica di Scolacium (Roccelletta di Borgia, Catanzaro), Vasche di Cassiodoro e chiesetta di San Martino (Copanello di Stalettì, Catanzaro), castello di Squillace; castello normanno-svevo di Vibo Valentia – collezione “Vito Capialbi”; centro storico di Tropea (Vibo Valentia); castello “Murat” di Pizzo Calabro (Vibo Valentia); fabbrica e museo “Amarelli” e tesori bizantini di Rossano (centro storico e Museo diocesano e del Codex) e castello ducale di Corigliano Calabro (Cosenza); Area Marina Protetta e fortezza aragonese di Le Castella (Crotone); area archeologica di Capo Lacinio e Museo Archeologico Nazionale di Crotone; chiesa di San Domenico e al Museo civico di Taverna (Catanzaro); Abbazia Florense, Arco Normanno, riproduzioni delle tavole del “Liber Figurarum” di Gioacchino da Fiore, Palazzo Lopez, Museo demologico dell’economia, del lavoro e della storia sociale silana, Scuola di tappeti “Caruso” presso San Giovanni in Fiore (Cosenza); cascate del Campanaro di Zagarise (Catanzaro) nella Riserva Naturale Regionale delle “Valli Cupe”.
Le attività sono state intese per il discente come una combinazione dinamica di conoscenze, abilità e atteggiamenti per lo sviluppo della persona e delle relazioni interpersonali attraverso • Escursioni e visite guidate precedute da workshop di preparazione con gli esperti • Visite in aziende e attività laboratoriali; • Percorsi naturalistici Orienteering. • Osservazioni ambientali naturali e descrizione della biodiversità.
L’idea progettuale ha, dunque, proposto iniziative volte a far sì che i ragazzi si sentissero “cittadini attivi” e quindi protagonisti nella tutela e nella valorizzazione della nostra terra. L’itinerario didattico si è approcciato al territorio come ad un “grande libro” da indagare, analizzare, interpretare, sotto vari profili, che hanno abbracciato una pluralità di aspetti, creando un “laboratorio permanente” di osservazione e analisi dei siti, dei contesti paesaggistico-ambientali, storico-culturali, delle opere d’arte.
In tale ottica, è stato chiesto agli studenti di elaborare un video-spot di sensibilizzazione alla conoscenza e, di conseguenza, alla valorizzazione del patrimonio regionale, che facesse tesoro dell’esperienza formativa vissuta.
Concluderà il progetto una mostra fotografica descrittiva di tutto il percorso, volta a far emergere come esso abbia coinvolto a tuttotondo i ragazzi, attraverso il fascino della scoperta, della comprensione del bene comune, nella prospettiva di una ricaduta mirante soprattutto alla restituzione al territorio e alla comunità di quanto appreso in modo originale e creativo.