Sabato 16 ottobre si è tenuta, presso la sala nobiliare del Castello di Santa Severina, la presentazione del libro “Le mie vie senza tempo” della scrittrice calabrese Danila Porta.
La serata ha preso spunto dal libro Le mie vie senza tempo – una voce libera per un’epoca che cambia,edito da Pellegrini editore.
Il filo artistico della serata si è dipanato attraverso filmati emozionali, musiche e letture poetiche lette e curate dalla stessa scrittrice Danila Porta, che ha avuto un importante riconoscimento al festival per l’editoria e giornalismo emergente presso l’Unical di Cosenza.
Al centro della serata il tema della Donna e dell’umano sentire.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stata quando l’attenzione è stata rivolta alle donne di Kabul attraverso un Recital di poesie lette dall’autrice e accompagnate dalla musica del chitarrista Matteo Liotti.
I versi sono stati tratti da poesie inedite del poeta Giovanni Cacia, presente all’evento e autore della prefazione del libro.
La serata è stata presentata dal giornalista del Resto del Carlino, Simone Arminio che, dialogando con l’autrice, ha fatto emergere il percorso di vita di Danila Porta che l’ha portata a fare una attenta analisi della situazione sociale di crisi dei nostri valori e a pensare a possibili strade di cambiamento. Tra le varie vie additate dalla scrittrice c’è quella della libertà, di una libertà che ci consenta di prendere parte nelle situazioni della vita, a non rimanere equidistanti, indifferenti a ciò che succede nel mondo, della Libertà intesa quindi come sviluppo del pensare critico e come miglioramento per l’uomo attraverso la consapevolezza del vivere. Un senso profondo di libertà che si respira in tutte le pagine del libro. Il percorso dell’autrice risulta essere libero da pregiudizi, da schemi e convenzioni, la sua stella polare è rappresentata nel libro dai valori di giustizia e di libertà di essere. Il suo infatti è un dire a volte scomodo ma risulta essere sempre liberante per altre donne e per altri uomini che vogliono crescere e migliorare. “La via del femminile va sempre declinata anche al maschile – sottolinea l’autrice nel corso dei suoi interventi – ed è la strada maestra per far sì che l’uomo impari a sviluppare doti di accoglienza, tenerezza e un sentire profondo, tutte doti utili all’umanità. Nel libro insomma troverete le mollichine di pane, le tracce da seguire per trovare una uscita dall’immobilismo e capiterà al lettore di respirare in tante pagine il cambiamento epocale in atto.
Nel corso della serata nel ricondurre il tema della donna alla situazione occidentale si è affrontato il tema delle relazioni, problema sempre attuale.
L’attenzione è passata infine al tema dell’amore. L’autrice, in questo percorso di un’anima libera, ha affermato che amare significa “rispettare innanzi tutto la libertà dell’altro”.
La serata si è chiusa, tra il serio e il faceto, con la ricetta segreta del buon amore per una relazione proposta dal poeta Cacia.