Si è tenuto giovedì scorso, presso il Teatro Alikia di Cirò Marina, l’incontro di sensibilizzazione sulla donazione degli organi e dei tessuti dal titolo: “Io dono perché – Chi dona riaccende la vita”. A coordinare i lavori di presentazione di questo importante momento divulgativo, Filippo Sestito, già socio Aido, fortemente convinto dell’importanza e della valenza di un gesto consapevole che potrà determinare la vita per un altro essere umano. A spiegarne le ragioni, etico e giuridiche, mediche e politiche, .oltre che sociali, Rino Mancini, responsabile del Centro regionale trapianti di Reggio Calabria, il quale ha accuratamente illustrato come “ nel trapianto si rispecchiano l’idea di persona, il rispetto dovuto ai defunti, le responsabilità delle famiglie, la volontarietà della donazione ed il consenso alla stessa, la definizione della morte, lo sviluppo delle tecniche chirurgiche, il ruolo dello stato nel disciplinare la sfera pubblica della promozione della salute e quelle relative alle scelte dei cittadini”, perché questi sono solo alcuni dei nodi che si presentano in modo intrecciato tutte le volte in cui si pensa al tema dei trapianti. Per i trapianti da vivente è necessario il consenso del donatore. Per quelli da cadavere, si pone il problema della modalità dell’accertamento della morte, oltre al rilevamento della sua volontà di donare gli organi. Gli organi, per essere trattabili ai fini del trapianto, devono essere ancora vitali e quindi il criterio dell’accertamento della morte è cruciale per stabilirne il grado di utilizzabilità. Ma, questioni tecniche e giuridiche a parte, la serata è stata un susseguirsi di forti testimonianze, come quella di Iurato, che nella loro vita hanno ricevuto “in dono” un organo da altra persona. Uno fra tutti, Luciano Formaro, persona nota nell’ambito Crotonese e non solo, per le molteplici iniziative messe i campo sul tema della donazione e sociali più in generale. Temi promossi dalla sua associazione “Nikol Ferrari” nata dal forte dolore dovuto appunto alla perdita della cara sorella Nikol, donatrice. Ma anche le testimonianze, umane, dolorose, degli altri, sono state un momento di forte condivisione del tema, che sicuramente avranno spinto i presenti ad una profonda riflessione. Soddisfatti l’assessore alla cultura e turismo, Virginia Marasco e il Vice Sindaco, Pietro Mercuri, che nel ringraziare gli organizzatori per la promozione di questo importante momento divulgativo, ne hanno sottolineato le implicazioni sociali e umane, proponendosi di promuovere il tema anche successivamente attraverso magari un programma scolastico di educazione civica. Un’iniziativa, nata su imput della figlia di Mariangela Panuccio, Roberta, che dalla donazione di alcuni organi della cara mamma, hanno compreso quanto il donare un organo sia “gesto di grande generosità” che allo stesso tempo arricchisce che lo riceve. In questa direzione è andato l’intervento di Marisa De Vincenzo, presidente dell’Associazione Aido Di Cirò e Cirò Marina, nata nel 2016, promotrice anch’essa dell’evento, che si è detta soddisfatta delle tante adesioni che negli ultimi anni si sono incrementate e che, dopo avere narrato anche delle sue personali motivazioni scaturite in ambito familiare, ha riaffermato quanto sia importante una corretta informazione e divulgazione su di un tema che da un dolore può fare scaturire più forza e amore per la vita stessa. Infine ha dato lettura della preghiera del donatore che in un suo passaggio recita: ”…..aiutami a liberarmi dall’egoismo e a donare ai fratelli sofferenti un po’ della vita che mi hai dato…. “ Ci piace concludere questa significativa serata divulgativa, citando uno dei tanti aforismi: “Il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere.”