“Una tale confusione nella gestione dei fondi destinati ai Parchi Nazionali Italiani, si traduce in una mancanza di cura e di attenzione al patrimonio naturalistico dell’Italia e dell’Europa tutta, una frenata brusca alla volontà di intraprendere realmente un percorso di transizione ecologica del Paese”, con queste parole il Presidente dell’Ente Parco Francesco Curcio ha commentato il taglio di 80 milioni per le aree protette e la biodiversità.
Anche il Direttore f.f. del Parco Domenico Cerminara, si è espresso in merito dichiarando: “i Parchi hanno bisogno di sostegno affinché possano gestire al meglio cambiamenti e far fronte alle sfide europee in termini di strategia per la biodiversità, eravamo e siamo già a lavoro per essere pronti a sviluppare nuovi interventi”.
Il 30 giugno è entrato in vigore il DL Sostegni che sposta le somme previste per le aree naturali a copertura dell’aumento delle bollette, in particolare per alleviare il rincaro delle tariffe dell’energia elettrica previste per settembre verranno utilizzati i fondi delle aste 2020 e 2021 destinati per i Parchi, questo si legge nei capitoli della relazione tecnica del decreto. In totale 177 milioni già programmati dal precedente ministro, ai quali si aggiungono altri 180 milioni provenienti dalle aste 2021 ancora non assegnati al MITE e di disponibilità del Tesoro.
80 milioni dunque per nuove progettazioni e per la valorizzazione delle aree protette e della biodiversità, una programmazione che aveva già visto nelle prime settimane di giugno i Parchi protagonisti di workshop formativi per la realizzazione di nuove progettazioni nel programma “Parchi per il Clima”.
Alla notizia di tale taglio, Federparchi, nella persona del presidente Giampiero Sammuri, aveva replicato con una nota sottolineando la gravità dell’azione e di come tutto questo volesse dire tornare indietro e vanificare il lavoro di tutti Parchi già avviato nel mese di giugno.
Nei giorni successivi alla pubblicazione del Decreto, in particolare ieri, in una nota del MITE, sia il Ministro Cingolani che la sottosegretaria Fontana, hanno dichiarato che è stato un errore formale per il quale verrà posto rimedio il prima possibile.
Il Parco Nazionale della Sila, unitamente a tutti Parchi italiani, attende che il “Decreto Sostegni bis”, in esame a Montecitorio, possa velocemente ottemperare all’errore fatto per continuare il lavoro intrapreso a supporto del bene dei Parchi italiani.