Attraversare il Paese a passo di mulo si può. Ne sono convinti i ragazzi dell’associazione di promozione sociale Woodvivors che, dal 15 aprile scorso, si sono messi in cammino lungo il Sentiero Italia CAI, con lo scopo di immergersi nella natura incontaminata, ma soprattutto con quello di (ri)scoprire le tradizioni contadine che, nei piccoli borghi nascosti tra boschi e montagne, continuano a resistere alla frenesia dei tempi. Partiti dall’isola di Pantelleria, per l’appunto insieme a due mule e a un’asina, i giovani viaggiatori si sono posti l’obiettivo di arrivare a Torino, simbolo dell’industrializzazione delle città, e, in particolare, nel corso del loro itinerario (circa 2.500 i chilometri che dovranno percorrere), hanno fatto tappa in Calabria, nel Parco Nazionale della Sila.
È qui, a Lorica, sede dell’Ente presieduto da Francesco Curcio, che i ragazzi di Woodvivors hanno illustrato il loro ambizioso progetto. «L’idea è proprio quella di attraversare l’Italia da Sud a Nord a passo di mulo – spiega Francesco Paolo Lanzino, presidente dell’associazione – per compiere una ricerca antropologica che sarà supportata da un prodotto audiovisivo, quindi dalla realizzazione di un documentario, sulla civiltà contadina. Percorrendo il Sentiero Italia, attraversando quelle aree più periferiche del Paese, speriamo di riempire le bisacce dei nostri muli con le tradizioni e i saperi antichi in cui, man mano, ci imbatteremo. Avremmo potuto – aggiunge Lanzino – intervistare esperti antropologi, sociologi e altri professionisti, ma non è ciò che ci ha spinto a partire: il desiderio è entrare in contatto con quell’umanità che resiste ed è fonte diretta di un passato che, per la sua straordinarietà, necessita di essere tramandato».
Entusiasta del progetto di Francesco Paolo Lanzino e del resto del gruppo è, dunque, il presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio, che da anni si batte per un turismo cosiddetto lento e sostenibile, capace di coniugarsi con il rispetto della natura che grandeggia sull’altopiano silano. «Quando ho scoperto il progetto di Lanzino e Woodvivors – dichiara Curcio – l’Ente si è subito adoperato per accogliere il gruppo perché consapevole dell’importanza di questa “impresa”. Un’avventura che sì, è volta alla realizzazione di un documentario, ma si sposa benissimo con quell’idea di turismo che caratterizza il Parco Nazionale della Sila. Da sempre, del resto, invitiamo i viaggiatori e i visitatori dei nostri territori a fermarsi per un momento, a osservare i panorami, ad assaporare il gusto delle cose semplici, rispettando, di conseguenza, la natura».
Dopo la tappa nelle aree del Parco Nazionale della Sila e l’incontro coi suoi funzionari, i ragazzi di Woodvivors – a cui Fattoria Biò ha consegnato delle apposite ceste di prodotti a chilometro zero – hanno ripreso il sentiero del viaggio, tra paesaggi mozzafiato e realtà, apparentemente lontane, di cui far tesoro.