Dalla prolifica vena poetica e letteraria di Giuseppe Barberio, 67 anni, crucolese doc, potremmo definirlo, per il suo immutato legame col paese natio e di residenza, Dirigente Scolastico in pensione dal 2019, non potevano non nascere quelle che lui chiama “Ballate in una stanza”, quattro volumi, di cui l’ultimo uscito dalle stampe proprio in queste settimane, che raccolgono ognuno 100 ballate “Dai proverbi calabresi”, tutti rigorosamente in vernacolo e dedicati a diversi aspetti della vita sociale, culturale, lavorativa e gastronomica della nostra terra.
Quattro intense produzione in rima nate dalla penna dell’autore crucolese che nell’anno terribile della pandemia da coronavirus, ha pensato di trasformare con estrema educazione e sensibilità l’imperativo più condiviso ed inevitabile “IO RESTO A CASA”, nella frase “IO RESTO IN UNA STANZA”, davanti ad un personal computer e quindi a battere sulla tastiera migliaia di versi, giocandovi sopra nel “tentativo – dice – di sublimare la malinconica tristezza dell’isolamento con le gratificazioni che solo la poesia può assicurare.”
In tale prospettiva, Barberio si tuffa in uno studio metodico e certosino delle strutture narrative e poetiche dei cantastorie, dei giullari, nel prezioso incontro tra la canzone e la danza che fin dal tardo medioevo portava alla costruzione di ballate spesso terreno di esercitazione poetica per piccoli e grandi autori, artisti e letterati italiani.
Ma una seconda idea, racconta Barberio, è giunta in suo aiuto a facilitare il lungo lavoro da svolgere: “Legare la scelta delle ballate al particolare momento di isolamento sociale e di rispetto delle distanze, restando fedele al motto “IO RESTO IN UNA STANZA” ma elaborando ballate di “UNA SOLA STANZA”, ricordando così, in senso metaforico, a tutti la necessità di riflettere sulla natura stessa di tale isolamento che esalta le differenze, le ingiustizie e le disparità delle classi sociali.”
Il passaggio dai proverbi alle ballate è quasi naturale, per l’autore crucolese, che utilizza, nella stesura delle sue raccolte, un sistema di tipo categoriale, non certo facile, aprendo comunque alla possibilità che anche altri scrittori interessati potessero in futuro condividere l’idea, adeguandola alle proprie necessità.
Il primo dei quattro volumi, finito di stampare nel luglio del 2020 è dedicato ai proverbi su ANIMALI E PIANTE (Pellegrini Editore – Cosenza), dal sottotitolo “Per ricominciare in un mondo più sano”, nella necessità, spiega l’autore, “di dare subito un taglio ecosistemico alle ballate: il libro ne contiene 70 ballate sugli animali e 30 sulle piante, alcune in versi endecasillabi, altre in ottonari, tutte ispirate a proverbi crucolesi che riguardano entrambe le categorie. La presentazione è a cura di un altro crucolese di origini ma residente da oltre 40 anni a Piacenza dove svolge l’incarico di Direttore dell’Inps, Franco Artese, mentre l’immagine di copertina è di Emanuela Ghisoni.
Il volume secondo della raccolta, uscito nel novembre dell’anno scorso e sottotitolato “Non di solo pane”, è rivolto, si capisce, ad ALIMENTAZIONE SALUTE E RELIGIONE (Pellegrini Editore – Cosenza), una ricerca antropologica e culturale basata su proverbi legati a quella che Barberio definisce la sua “crucolitudine”. La presentazione è a cura di Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, mentre i disegni di copertina ed all’interno raffigurano opere di Cataldo Scalise, amico-artista dell’autore, anche lui di origini crucolesi, ma residente in Lombardia.
Nel febbraio di quest’anno esce quindi il Volume III° – “C’è un tempo per ogni cosa”, dedicato a TEMPO E LAVORO (Pellegrini Editore – Cosenza), che contiene 50 ballate sul tempo e 50 sul lavoro, ed è presentato dalla professoressa Giacinta Smurra e le opere illustrazioni delle pagine interne e della copertina sono della pittrice crucolese Italia De Simone.
Infine, arriviamo al quarto volume, fresco di stampa, dal sottotitolo “Liberi spazi cullati dal tempo: case, gradini e piazze nel vento” e riguarda le problematiche legate ad AMICIZIA, FAMIGLIA, SOCIETA’ (Aprile 2021, Pellegrini Editore – Cosenza).
Contiene come i precedenti, altre 100 ballate, di cui 65 in versi endecasillabi e 35 in versi ottonari, così suddivise: 25 sull’amicizia, 35 sulla famiglia e 40 sulla società. “Esse – precisa Barberio – non sono né una spiegazione dei proverbi né un commento agli stessi, ma rappresentano una sorta di loro minima ‘estensione’ contenutistica.”
La presentazione è di Enzo Santagada, docente originario di Crucoli ed anche lui migrato giovanissimo al nord, mentre dell’artista Salvatore Flotta, nipote dello stesso Barberio ed anch’egli stabilitosi nel milanese, sono le raffigurazioni della copertina e all’interno e rappresentano alcuni suoi lavori di grafica, pittura e scultura.