Attivare la potente macchina comunicativa della Regione Calabria per dire quello che era già noto a tutti – dichiara Salvatore Martilotti presidente del “Comitato Pescatori Calabria” – non aiuta a chiarire le perplessità attuative della “pesca sperimentale della sardella”, né tanto meno il giro di parole utilizzate è stato convincente, in particolare, nell’utilizzo delle risorse sotto forma di rimborso spese per le imbarcazioni selezionate per la pesca sperimentale. Forse ci sbagliamo, ma abbiamo avuto la percezione di causare perdita di tempo, forse anche di aver dato fastidio. Se è stato così chiediamo scusa. Tuttavia, noi come cittadini e pescatori siamo stati educati a rispettare le leggi, cercare di essere corretti, avere senso civico e, soprattutto, essere rispettosi delle Istituzioni e delle persone sia umili che importanti, ma anche avere un agire trasparente. E per una categoria di lavoratori umili e laboriosi, anche per un solo giorno, essere al centro dell’attenzione, non v’è dubbio che porta disagio. Abbiamo espresso perplessità su alcune modalità attuative di un progetto sperimentale varato dalla Regione Calabria nel gennaio 2021. Ed ecco per un giorno, nostro malgrado, siamo al centro dell’attenzione, ma secondo alcuni in maniera negativa. Oggi per le notizie di stampa diramate in maniera molto rapida e “moltiplicatesi in fretta come i pani e i pesci”, noi non ci permettiamo di dare nessuna risposta alla nostra Regione e, in particolare, al Dipartimento Agricoltura: lo facciamo per rispetto istituzionale, ma portiamo lo stesso rispetto anche ad Enti e /o persone. Con educazione vogliamo riaffermare ancora una volta la nostra correttezza e, in tutta umiltà, prima di aprire bocca, sempre per educazione e rispetto, – continua Salvatore Martilotti – valutiamo attentamente e con molta responsabilità ciò che vogliamo dire per cercare di tutelare gli interessi sociali ed economici che rappresentiamo. Tuttavia, in questo caso specifico una eccezione è dovuta anche per rispetto di un’antica tradizione della piccola pesca artigianale dei nostri litorali e, in particolare, della nostra comunità costiera. E per questo, con nostra sorpresa, in questa situazione che si è venuta a creare, per certi aspetti “paradossale”, per non sbagliarci prendiamo a riferimento la saggezza dei vecchi pescatori che ci suggerisce di dire cose sensate, di difendere ciò che è ritenuto corretto e che noi riteniamo utile per una maggior trasparenza in questa progettualità sperimentale che dà l’impressione di non voler essere disturbata. E, pertanto, non lo mandiamo a dire ma ribadiamo in piena tranquillità e serenità che:
1- a noi non è mai pervenuta la comunicazione dell’avvio del procedimento per la nostra adesione al bando;
2-per come a noi risulta sono state pubblicate (con ritardo) solo liste parziali, mai è stata pubblicata la graduatoria generale a punteggio come previsto dal bando di tutte le imbarcazioni, sia quelle ritenute ammissibili, sia quelli ritenute non idonee.
3-è falso affermare che noi abbiamo rinunciato perchè non si poteva vendere il prodotto pescato; al contrario abbiamo rinunciato comunicando con pec i motivi della rinuncia di una nostra imbarcazione e, forse, ci siamo illusi di poter essere ascoltati per esporre a viva voce le nostre perplessità.
4-per amor di verità: se fosse stata pubblicata la graduatoria completa a punteggio di tutte le imbarcazioni, comprese quelle superiori ai dieci metri, per l’utilizzo delle sei imbarcazioni per ognuno dei due litorali della Calabria, quelle inferiori ai dieci metri di fatto non potevano essere utilizzate per avere un punteggio complessivo inferiore a quelle superiori ai dieci metri che hanno utilizzato il libro giornale.
Nessuno ha mai reso ufficiale le risorse finanziarie destinate alle imbarcazioni selezionate per questo tipo di pesca sperimentale e avere come chiarimento – conclude Salvatore Martilotti – da parte del direttore del Dipartimento, dott. Giacomo Giovinazzo, che <<il Dipartimento ha provveduto, per il tramite del Flag territorialmente competente, a rimborsare le spese delle imbarcazioni partecipanti alla sperimentazione>> ci sembra abbastanza riduttivo, considerato che siamo in presenza di risorse pubbliche che meriterebbero maggior informazione e trasparenza. La gestione, anche a livello locale, è stata corretta e, quindi, è tutto legittimo? Speriamo che sia andato tutto come afferma il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, a noi, purtroppo, ancora restano alcune perplessità e per questo “Scurau u cori pa sardella sperimentale”.