Alla luce della crisi sanitaria ed economica collegata al Coronavirus, la DG Mare della Commissione europea ha invitato gli Stati membri sulla possibilità di aggiornare le proprie strategie per sostenere più efficacemente i pescatori e le imprese di pesca. E, pertanto, – dichiara Salvatore Martilotti Salvatore presidente del Comitato Pescatori Calabria – se l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca ha colto la raccomandazione della UE a riposizionare le risorse FEAMP indirizzandole verso progetti sperimentali, non possiamo che condividere e approvare con soddisfazione le scelte fatte. E in questa direzione confermiamo, ancora una volta, che è un passo in avanti aver dato avvio al progetto sperimentale della sardella per cercare di avere parametri ambientali e socio-economici compatibili con questa risorsa da sempre un valore aggiunto nella formazione del reddito dei piccoli pescatori artigianali, così come una delizia della gastronomica legata al mare di diverse Comunità costiere della nostra Regione e conosciuta come il caviale dei poveri e/o il caviale di Calabria. Dopo la partenza nei primi mesi del 2021 della pesca sperimentale della sardella da diversi pescatori sono state sollevate alcune perplessità attuative. E così per sgomberare il campo da osservazioni sempre più incalzanti, l’assessore regionale Gallo in una intervista recente difende il bando della pesca sperimentale della sardella, e dichiara che tutto si è svolto regolarmente. E’ probabile che tutto si sia svolto in maniera assolutamente regolare, ma, a nostro parere, non si possono condividere alcune modalità attuative di questo progetto sperimentale che ha evidenziato talune discrasie che non aiutano il settore. Infatti, – continua Salvatore Martilotti Salvatore – controllando attentamente tutto quello previsto dal bando, permangono diverse perplessità. Ma andiamo con ordine: il 18 gennaio 2021 sul portale della Regione Calabria veniva pubblicato il <<Bando per la selezione di barche idonee alla realizzazione di campagne annuali di pesca sperimentale alla “sardella” nell’ambito della GSA 10 e GSA 19 e modalità di presentazione delle candidature>>. Oltre alle finalità e obiettivi, ai criteri di ammissibilità, modalità e termini di presentazione delle domande di partecipazione e documentazione richiesta per partecipare alla selezione, abbiamo posto molta attenzione ai criteri di selezione “per l’individuazione delle imbarcazioni idonee alla sperimentazione”. I criteri di selezione erano, in particolare: essere compreso fra i battelli delle 154 unità autorizzate fino al 2010 alla pesca del bianchetto con l’assegnazione, per ogni anno, di 3 punti fino ad un massimo di 30; il secondo criterio assegnava 10 punti per anno alle imbarcazioni in possesso del giornale di bordo (log-book). Dopo l’istruttoria, come previsto dal bando, aspettavamo la pubblicazione (entro 10 giorni) della graduatoria delle imbarcazioni ammesse secondo il punteggio assegnato. Invece, siamo stati sorpresi per talune procedure e, pertanto, ci siamo posti delle domande alle quali non siamo riusciti a dare risposte. In particolare: relativamente alla selezione delle imbarcazioni perché non è stata mai pubblicata la graduatoria a punteggio? Affermiamo ciò poiché secondo i criteri di selezione previsti dal bando ci si è accorti che potevano essere selezionate solo imbarcazioni superiori ai dieci metri, le sole ad utilizzare il giornale di bordo, considerato che quelle inferiori non avevano l’obbligo e, pertanto, sarebbero da considerare escluse per un punteggio inferiore a quelle imbarcazioni rispondenti ai due criteri più rilevanti. A questo punto diciamo idiozie se pensiamo che il bando forse non è stato fatto in maniera molto corretta? Che, di fatto, doveva escludere 133 imbarcazioni e ammetterne soltanto 21 delle 154 autorizzate dal Mipaaf fino all’ultima campagna di pesca svoltasi nel 2010? E ancora, perché non è stato comunicato l’avvio del procedimento ai beneficiari? Perché non sono state mai rese pubbliche, ma solo sussurrate a livello locale, le risorse finanziarie messe a disposizione per l’utilizzo delle imbarcazioni in questa pesca sperimentale? Nessuno si offenda poiché le domande sono pertinenti e ci sentiamo tutelati quando tutto viene svolto in maniera regolare anche se non favorisce gli interessi che rappresentiamo. A noi che abbiamo partecipato al bando non risulta: 1 – mai pervenuta nessuna comunicazione dell’avvio del procedimento; 2 – non vorremmo sbagliarci, ma non ci risulta che sia stata mai pubblicata la graduatoria a punteggio di tutte le imbarcazioni che hanno aderito al bando; 3 – abbiamo solo la pubblicazione parziale di imbarcazioni che, di tanto in tanto, sono stati utilizzate per la pesca sperimentale con una gestione locale, a nostro avviso, quando meno inusuale; 4 – Non sono state mai rese pubbliche le risorse finanziarie per l’utilizzo delle imbarcazioni selezionate per questa pesca sperimentale, lasciando spazio a notizie, se rispondenti al vero, mortificanti. Per chi come noi è convinto che questo tipo di pesca sperimentale è una opportunità per i pescatori artigianali, conclude Salvatore Martilotti – vogliamo evitare fraintendimenti e, pertanto, riteniamo che sarebbe opportuno che l’assessore regionale ascoltasse anche chi solleva perplessità. Anche perché se abbiamo rinunciato con una nostra imbarcazione alla pesca sperimentale qualche motivo ci sarà pure! Certamente non siamo dei pazzi a rinunciare ad una tipologia di pesca (seppur sperimentale) che ha fatto la storia della piccola pesca di Schiavonea e di diverse comunità costiere della Calabria. In molti ripetono spesso che la “stella polare” dovrebbe essere la legalità e la trasparenza. Non sarebbe un segnale di grande trasparenza e coinvolgimento in questo momento di grave emergenza sanitaria, economica e sociale che l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca ascoltasse anche noi?