L’azzeramento del gap infrastrutturale mai seriamente governato a distanza di quasi due secoli dall’Unità d’Italia resta la vera questione aperta e la priorità delle priorità per lo sviluppo eco-sostenibile del Mezzogiorno e per il rafforzamento della competitività del sistema Italia nel mondo. Il Recovery Fund rappresenta un’occasione epocale per sanare definitivamente ritardi e sperequazioni intollerabili tra Nord e Sud del Paese. È per queste ragioni che sull’esatta destinazione delle ingenti risorse europee destinate all’Italia serve un’attenzione straordinaria da parte di tutta la filiera sovra-nazionale coinvolta.
A sostenere e rilanciare la richiesta avanzata alla presidente della commissione europea Von Der Leyen dagli oltre 500 sindaci meridionali aderenti alla Rete Recovery Sud, di apporre il vincolo di destinazione ai finanziamenti (209 miliardi) del Next Generation EU assegnati all’Italia, distribuendoli nella misura del 70 per cento al Mezzogiorno d’Italia, è il commissario provinciale della Lega – Crotone Cataldo Calabretta.
Se questa esigenza vale in generale per tutto il Sud Italia, per alcune regioni come la Calabria che – continua – sono inchiodate da decenni in fondo a tutte le classifiche di crescita e sviluppo, quella richiesta fotografa l’unica soluzione possibile per unificare realmente un’Italia che oggi resta divisa, anche e soprattutto sulla garanzia effettiva del fondamentale diritto alla mobilità.
In questa stessa direzione – prosegue – non possiamo che esprimere apprezzamento per la notizia dell’attivazione da parte di Trenitalia (Gruppo Fs Italiane), a partire dalla prossima domenica 13 giugno di una nuova coppia di corse regionali fra Crotone e Sibari, in coincidenza con gli orari di partenza e di arrivo alla stazione di Sibari del Frecciargento Sibari-Bolzano con fermate intermedie nelle stazioni di Cirò, Cariati, Rossano e Corigliano.
Si tratta – aggiunge il commissario della Lega Crotone – di un risultato importante rispetto alle attese ed istanze di un territorio quale quello crotonese che, all’interno del più generale gap storico del Mezzogiorno, continua a far registrare il livello probabilmente estremo di isolamento infrastrutturale e quindi sociale ed economico; un traguardo vitale per il basso ed alto crotonese così come per il suo entroterra, che fa seguito – conclude Calabretta – all’impegno incessante e silenzioso perseguito in questi mesi, attraverso la proficua interlocuzione con l’assessore regionale alle infrastrutture Domenica Catalfamo alla quale rivolgo anche in questa occasione la mia gratitudine per la sensibilità dimostrata.