I Carabinieri forestali hanno sorpreso, nei giorni scorsi, due operai mentre tentavano di dileguarsi dopo aver trafugato ghiaia dal greto del fiume Neto. I due sono stati arrestati dai militari. L’Autorità giudiziaria ha disposto la liberazione per l’assenza di precedenti specifici. Denunciato l’imprenditore presunto committente dei lavori.
I militari di diverse stazioni coordinati dal Gruppo CC Forestale Crotone, sono intervenuti in seguito ad una segnalazione circostanziata, riuscendo a bloccare dopo un breve inseguimento due operai alla guida di una pala meccanica e di un grosso autocarro carico di ghiaia appena prelevata illegalmente. Essi sono stati arrestati mentre cercavano di dileguarsi.
La diramazione della notizia è stata differita per non ostacolare le indagini in corso. Il Pubblico Ministero ha chiesto la convalida al Giudice per le indagini preliminari disponendo, frattanto, la liberazione degli arrestati per l’assenza di precedenti specifici. Esso ha, inoltre, dissequestrato due automezzi di cantiere, con l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi. È stato deferito alla Procura della Repubblica anche un imprenditore del settore del confezionamento dei calcestruzzi.
Il prelievo indiscriminato di materiale litoide dall’alveo del Neto, oltre ad avere un impatto paesaggistico notevole, modifica l’idrodinamica del fiume, diminuendo l’apporto solido alla foce. è alterato conseguentemente l’equilibrio della linea di costa che sta arretrando vistosamente su ampi tratti, come è facile osservare, per esempio, di fronte alla spiaggia prospicente il lungomare di Crotone.
I carabinieri forestale invitano i cittadini a segnalare i prelievi di materiali lapidei di cui presumono l’illegalità. Essi, oltre ai danni all’ambiente, alterano il regime della domanda e dell’offerta di inerti, apportando vantaggio a pochi imprenditori spregiudicati e senza scrupoli, a detrimento della collettività che continua a subire anche per la sua assordante inerzia.