Coraggio Crotone! È quello che serve in queste circostanze.
Lo straordinario evento alluvionale che ieri si è abbattuto sul nostro territorio, e che continua ad imperversare anche oggi, ha colpito duramente la città e le comunità della nostra provincia.
Un territorio ed una comunità, il nostro, che erano già state messe a dura prova dal Lockdown, prima, e dalla “zona rossa”, ora, ricevono un colpo che potrebbe essere mortale per ogni aspirazione di futuro.
La pioggia, con la sua violenza, si è abbattuta su esercenti, commercianti, ristoratori, artigiani e attività produttive, ha colpito duro tante famiglie e i loro beni più preziosi e ha devastato tutto il
settore dell’agricoltura.
Il nostro territorio è in ginocchio, ma non è rassegnato. Già ieri ho visto i miei concittadini reagire e cercare con tutti gli sforzi di limitare o cercare di riparare i danni di questa alluvione.
Ma questa comunità da sola non può farcela. Lo stato di calamità naturale che la Regione ha prontamente dichiarato di voler richiedere al Governo è soltanto il primo passo, un buon primo passo, ma dobbiamo fare di più. Ora non servono promesse ma concretezza. Ieri mi sono ripetutamente confrontata con l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, l’assessore alle Attività Produttive, Fausto Orsomarso, l’assessore all’Ambiente, Sergio de Caprio, e l’assessore al Bilancio, Franco Talarico, per spiegare la situazione ma soprattutto richiedere un immediato segno di “amicizia” alla città di Crotone.
La Regione, sono certa, non resterà sorda e a braccia conserte! Crotone, oggi, non necessita né di passarelle né di polemiche, ma solo di solidarietà concreta.
Concretezza deve diventare il nostro motto nei prossimi giorni. Ecco perché ho chiesto agli assessori regionali di essere qui a Crotone martedì per ascoltare i rappresentanti delle categorie colpite
dall’alluvione e definire insieme a loro gli interventi da mettere subito in campo.
Mi auguro che anche il Governo faccia la sua parte e non nasconda la testa nella sabbia così come ha fatto, due anni fa, quando una tromba d’aria si abbatté sulla nostra città creando danni enormi mai
riconosciuti da Roma. È tempo di fatti e non di inutili chiacchiere.