Nessuno sa se esiste ancora e dove si trova, ma non mancano i segnali che è ancora in “vita”, stiamo parlando del Partito Democratico crotonese assente alle ultime elezioni comunali. L’argomento sanità calabra sta tenendo banco a 360° in ogni momento della giornata, ultimo la nomina del Commissario. L’argomento sanità, e altre negatività quali il lavoro e l’occupazione, non sta passando inosservato a quanti ancora si definiscono dirigenti del Partito democratico. Dalla riunione scaturisce anche l’invito al sindaco Vincenzo Voce affinché prenda l’iniziativa di convocare l’Assemblea per discutere di questi specifiche problematiche.
“Nel pomeriggio di ieri – afferma una nota del Pd – un nutrito gruppo di dirigenti di partito, ai quali si sono aggiunti in diversi nuovi, si sono incontrati in videoconferenza, come oramai previsto dalle normative COVID.
Una riunione per dare consequenzialità, a quanto rimarcato nel primo incontro, dal quale è emerso una grande volontà nel fare ripartire l’attività del Partito Democratico, privilegiando i temi, il confronto e le proposte.
L’incontro di ieri, ha riguardato la problematica sanità che insieme all’occupazione e lavoro, è una delle tematiche più sentite in questo particolare periodo. Un momento di confronto positivo e costruttivo, soprattutto grazie agli interventi di dirigenti di partito, di alto livello professionale sulla tematica sanità.
La problematica sanitaria in Calabria, si trasporta da tanto e troppo tempo.
Si pagano le conseguenze della chiusura dei piccoli ospedali di montagna e zone disagiate, la riduzione dei posti letto, negli ospedali spock e il blocco delle assunzioni negli anni del Commissariamento.
Tale situazione, ha determinato la carenza di personale sanitario, specialmente per quanto riguarda i medici e infermieri, in aggiunta a una migrazione sanitaria passiva che ha raggiungo livelli eccezionali e preoccupanti.
La Calabria ha perso una risorsa incolmabile, in quanto giovani medici calabresi e personale sanitario specializzato, ha trovato occasione di lavoro in altre regioni d’Italia e all’estero e difficilmente ritorneranno nella nostra terra.
A tutto questo, si aggiunge una medicina territoriale desertificata e abbandonata , lasciata solo all’impegno e alla volontà dei medici di base . Un completo disastro, che alla fragilità politica in corso, rischia di mettere il cittadino calabrese nelle condizioni di perdere un diritto fondamentale, ossia non avere la garanzia delle cure necessarie e essere privati di una sanità dignitosa.
Consapevoli che nel più breve tempo possibile, si possa uscire da drammatico tunnel del virus, vi è la contezza, di mettere in campo nuove opportunità per il futuro della nostra sanità.
Sicuramente la tematica del piano di rientro del debito storico della sanità calabrese, è un macigno mostruoso, per qualsiasi commissario o politico, nominato a dirigere il settore.
Per questo motivo, registriamo con grande interesse e attenzione , la discussione in sede europea, nell’affrontare, con una nuova impostazione rispetto al passato, dei meccanismi finanziari del MES e Recoveryfound, relativi alla problematica del debito pubblico, prodotto dai paesi europei durante gli ultimi anni.
Per la Calabria, il 2020, l’anno del COVID, potrebbe essere lo spartiacque fondamentale, non solo per azzerare il mostruoso debito accumulato negli anni, ma l’occasione propizia, per aprire una vera e credibile stagione della sanità, non solo nell’aspetto economico-finanziario, ma provando a privilegiare nuovi comportamenti etici e culturali che molte volte sono mancati , a chi ha avuto responsabilità di governo. Di sicuro in Calabria, alla luce della recente cronaca, il rapporto pubblico privato, deve essere basato sulla lealtà e su nuovi comportamenti etici e morali.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’ Azienda sanitaria provinciale, il nostro confronto è stato indirizzato a una migliore organizzazione della sanità del territorio, integrata con l’Ospedale che possa avere al centro, la salute e il benessere del cittadino.
Nel confronto, è stata evidenziata la mancata operatività della Conferenza dei Sindaci della nostra Provincia che si trascina da diverso tempo.
Non si comprendono le motivazioni, per le quali si continua a non dare concretezza a questo organismo politico previsto dalla legge , considerato il ruolo sempre più impegnativo e gravoso dei primi cittadini sulla tematica sanitaria e in particolare sulla problematica COVID.
Pertanto, si invita il Sindaco della città capoluogo, a prendere l’iniziativa nel convocare l’Assemblea.
Infine, considerato che è in procinto l’approvazione dell’atto aziendale da parte dell’ ASP, si è proposto di indicare un gruppo di nostri esperti del settore sanità, per verificare ,non solo il contenuto, gli indirizzi e gli obiettivi dello stesso, ma provare a presentare una serie di proposte che possano migliorare il documento. Tale lavoro sarà presentato pubblicamente, sempre in video conferenza, non solo nell’ambito del partito, provando a coinvolgere i soggetti interessati nella città a tale tematica.
Il Partito Democratico, vuole continuare a impegnarsi per aprire una nuova fase politica in città ,malgrado le difficoltà oggettive che stiamo attraversando, continuando a privilegiare le tematiche che interessano i diritti dei cittadini e il futuro del nostro territorio”.