I Carabinieri forestali hanno denunciato due persone che nei giorni appena scorsi avevano incendiato numerosi cumuli di rifiuti per disfarsene, nella periferia di Crotone, in un terreno di proprietà privata. I militari, notando una colonna di fumo scuro, sono intervenuti per bloccare l’attività illegale. I due uomini sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Crotone per violazione del Testo unico ambientale.
I militari della Stazione CC Forestale Cirò, nel corso di un’attività di controllo del territorio, hanno notato una vistosa colonna di fumo scuro, a tratti nero, che si levava da alcuni cumuli in fiamme, all’interno di un terreno incolto nella località Gabella Soprana. Raggiunta l’area a piedi hanno sorpreso due persone intente a distruggere con il fuoco rifiuti vari, classificati dalla normativa come rifiuti speciali non pericolosi.
I due individui, intenti ad alimentare e controllare i fuochi che ardevano in nove cumuli, indossavano abbigliamento da lavoro e attrezzi specifici. Dopo gli accertamenti previsti sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, per le valutazioni di competenza. Uno di essi è un nigeriano chiamato a concorrere in un lavoro – in questo caso veramente sporco – verosimilmente per pochi soldi.
La combustione illecita dei rifiuti è vietata dal dlgs 152/2006 cosiddetto testo unico ambientale. Oltre i rischi propri dell’accensione di fuochi che possono portare allo scatenarsi di veri e propri incendi, durante l’ignizione dei rifiuti di materie plastiche e altri materiali, così come quelle bruciate nel caso in esame, si producono sostanze nocive come le diossine. Esse possono indurre alterazioni delle forme di vita, anche a basse concentrazioni. Anche per tali motivi la combustione dei rifiuti non è consentita.