“Noi della ASD Pallamano Crotone per oltre un decennio abbiamo contribuito alla gestione del Palakrò mantenendo livelli di economicità ed efficienza riconosciuti da molti, anche in virtù del fatto che la struttura non è dotata di impianti particolarmente dispendiosi. Le società consorziate hanno sempre garantito la copertura dei costi per tutte le utenze contrattualizzate oltre alla custodia, alla pulizia e alla manutenzione ordinaria.
In tal senso e sulla base dei dati storici in nostro possesso, posso affermare che la tariffa oraria stabilita per il Palakrò supera di circa tre volte il costo da noi ritenuto congruo per un mantenimento ordinario della struttura. Probabilmente la tariffa deliberata tiene conto anche delle manutenzioni straordinarie per via dell’usura causata dall’utilizzo e dal tempo, altrimenti non mi spiegherei quale criterio si sia usato per la determinazione del punto di pareggio.
A me risulta che il Palakrò, oltre ad un piano di relamping che eravamo già pronti a sostenere con nostre risorse, necessita di molto poco: l’impermeabilizzazione della copertura e il tappetino di gioco, infatti, sono di recentissima realizzazione, pertanto non c’é l’esigenza di compiere grandi manutenzioni nei prossimi anni.
In un periodo così complesso per famiglie e aziende, in prossimità di un autunno che si preannuncia piú “caldo” del solito e alla luce dei contenuti della delibera, la Pallamano Crotone dovrà per forza di cose ridimensionare la propria attività nel sociale. Noi in 43 anni di attività non abbiamo mai fatto business attraverso lo sport, semmai sosteniamo il movimento con sacrificio e generosità traendo le risorse economiche necessarie, anche e soprattutto, dai conti correnti personali!
Spero e confido in un ritorno immediato della “politica” nella nostra città, affinché sia capace di andare ben oltre i meri criteri di economicità della proprietà pubblica in un ambito, quello dello sport, nel quale, per il bene di tutti e dei nostri giovani in particolare, é necessario avere visione e lungimiranza. Anziché riservare il “braccino corto” per come si sta facendo, oggi piú che mai occorre tendere una mano, reale e concreta, a quelle società sportive dilettantistiche che si spendono quotidianamente e con grandi sacrifici per il bene e l’immagine del nostro territorio”.