Vorrei soffermarmi sulla recente intervista rilasciata alla stampa, in occasione dell’inaugurazione al cantiere del 3° Megalotto SS106, dal Ministro alle infrastrutture ed i Trasporti, Paola De Micheli, che si è espressa in merito alla prosecuzione a sud del tracciato riguardante la strada statale jonica nel tratto Sibari-Crotone.
Accolgo di buon grado che finalmente si parli di SS106, soprattutto considerato che il tratto in questione, allo stato attuale, si presenta come ostativo ad ogni possibilità di sviluppo dell’area Magnograeca.
Tuttavia devo constatare che nelle dichiarazioni del Ministro, appare riduttivo liquidare la pratica con una frase, testualmente recitante: “Devo subito avvertire che la progettazione non è affatto semplice perché il tragitto è costellato dalla presenza di moltissimi paesi, anche piccoli. Il problema allora è circumnavigare questi paesi per garantire sicurezza e velocità di percorrenza senza far schizzare i costi alle stelle. Penso però che entro la fine di questa legislatura riusciremo ad appaltare l’opera”.
Qual è la logica di creare un’arteria stradale, se la stessa non permette la connessione tra i vari comuni ricadenti sul previsto tracciato? Soprattutto, la natura stessa di una strada è quella di consentire il collegamento ed al contempo l’interscambio, commerciale e culturale, tra le comunità ad essa afferenti. Spiace appurare nelle dichiarazioni del Ministro, oggettivamente ascrivibili a sommaria visuale, che dovrebbero rappresentare un valore aggiunto, quasi una percezione riconducibile ad un limite. Non ravvedo nei tratti già ammodernati dell’arteria, sia in ambito Pugliese-Lucano, così come nei tratti calabresi intono a Catanzaro e nella Locride, parimenti nel costruendo Megalotto 3, gli stessi esulare dalla compresenza sui luoghi attraversati, di molteplici comunità, anche più di quelle presenti nel tratto Sibari-Crotone.
Allora mi chiedo: “C’è la volontà di consentire lo sviluppo equo di ogni territorio, o vogliamo continuare a foraggiare interessi centralisti, il cui unico scopo è quello di promuovere, di fatto, un corridoio che consenta semplicemente la connessione tra la dorsale adriatica e quella tirrenica, laddove i 38 km su oltre 450 totali dell’arteria rappresentano solo un collettore imprescindibile al succitato collegamento?”
Ed ancora, cosa intende il Ministro per velocizzazione e messa in sicurezza? Lo dico senza polemica alcuna, ma se l’intento dovesse essere quello di proseguire a sud di Sibari, con palliativi fatti da rotonde e guardrail, si dica basta a politiche offensive e mortificati il territorio e si rispedisca al mittente ogni eventuale proposta. Il popolo Magnograeco è stanco delle continue vessazioni e dell’indifferenza di Stato, in cui i poteri centralisti l’hanno relegato!
Corigliano Rossano e Crotone, non meritano trattamenti del genere. Non si può continuare con una visione incancrenita dalla cieca visuale ad ovest che cerca di deviare flussi, stradali, ferroviari, commerciali sempre verso una linea diversa da quella jonica. La statale 106, tristemente nota come strada della morte, parte da Taranto e termina a Reggio Calabria! Non comprendo perché si presentino, in pompa magna, progetti di segmenti della stessa, spacciandoli per completamento dell’opera. Non mi risulta che la A2, presenti tratti a 4 corsie e tratti che definire una mulattiera sarebbe un eufemismo. A sud di Sibari e fino al raggiungimento del tratto ammodernato a Simeri Crichi, risiedono circa 500mila persone, fra la zona rivierasca e l’entroterra afferente. Questi cittadini pagano le tasse come tutti gli Italiani e non è giusto considerarli figli di un Dio minore. Due fra le più grandi città della Calabria, i due porti principali dello Jonio, un patrimonio culturale di scavi archeologici da far impallidire mezzo mondo, un evangelario unico al Mondo ed unico patrimonio UNESCO del territorio regionale, un’infinità di monumenti, castelli, opere d’arte, non possono essere sottaciute e inibite alla conoscenza, solo perché non disponiamo di un collegamento moderno di categoria B a 4 corsie.
Svegliamoci dal sonno comatoso in cui, come arco Jonico Magnograeco, siamo piombati. Chi dorme non piglia pesci! In compenso, come jonici, ne riceviamo molti, in faccia.
Perdonatemi, ma questa storia della provincia magno greca, al di là dei facili campanilismi che pur esistono, non riesco proprio a mandarla giù, in quanto Sibari e compagnia bella, così come Catanzaro, Reggio e Cosenza, si sono sempre fatti i fatti loro, mentre quelli che piangono lacrime amare siamo sempre noi del crotonese.
Per quanto mi risulta, Sibari è a due passi dall’autostrada ed ora che è stata terminato il raccordo con la 106 si può dire che il passo è uno solo.
Il collegamento tramite Freccia d’argento, o di stagno che sia, non la isola di sicuro. Anzi, la collega celermente con l’Italia tutta. E non solo: quando verrà completato il rimanente tratto della 106 non vedo proprio di cosa ci si debba lamentare.
Accomunare Crotone a Corigliano e Rossano come realtà fuori dal mondo non mi sembra corretto nè giusto nei confronti della disgraziata provincia Crotonese che continua ad essere martoriata e dimenticata , come si suol dire, da Dio e dagli uomini.
Pensate se solo avessimo la possibilità di fare quello che attualmente è concesso a Sibari, per non parlare di Reggio o di Catanzaro. Ma di cosa state parlando ? Io credo che neanche nell’ Africa più sperduta vi sia una situazione così penosa.
Quindi signori miei, prima di ipotizzare alleanze magno- greche che andrebbero a tutto vantaggio di chi ha già tanto, si pensi invece a colmare le ormai vergognose mancanze nei confronti del crotonese e di tutta la sua popolazione che gridano vendetta per il modo ignominioso in cui sono state studiate a tavolino, sempre nell’intento di affossare quanto più possibile la nostra terra.