Il Primo Ministro On. Giuseppe Conte preannunzia l’alta velocità lungo l’asse Taranto – Reggio Calabria. Un piano di sviluppo strategico che, se attuato, non può che trovare il pieno accoglimento del Comitato Magna Graecia tra i cui obiettivi vi è proprio il piano delle infrastrutture.
Il Premier si è soffermato sulla recente messa in funzione del nuovo servizio FRECCIAROSSA tra il Piemonte e la Calabria, nonché sulla necessità di creare un sistema di alta velocità tra Taranto e Reggio Calabria.
Il Comitato ha da tempo intrapreso una battaglia verso ogni tentativo di centralismo che risulti penalizzante verso l’area dell’Arco Jonico Sibarita e Crotoniate, vero motore propulsore della piccola e media impresa calabrese, lasciato per troppo tempo nel dimenticatoio e reso periferia nella periferia a causa una deviata visuale centralista che ha localizzato ogni tipologia d’intervento infrastrutturale regionale, geograficamente ad ovest. Accogliamo di buon grado ed apprezziamo che, per la prima volta, venga proferita da una carica pubblica di primo piano una parola in favore dello Jonio. Parimenti vogliamo augurarci che il disegno non sia più quello visto negli ultimi 50 anni, e che ad oggi risulta il medesimo, considerato l’apertura del cantiere al terzo megalotto della statale 106, che nei fatti, arrivato a Sibari, vira verso l’interno, congiungendo ancora una volta la direttrice adriatica con quella tirrenica. Vecchio disegno riproposto ancora oggi che, finora, ha prodotto solo diseconomie, se è vero come è vero, che nei fatti si è pervenuti alla morte di Corigliano e Rossano, oggi città unica e terza della Calabria e soprattutto della città di Crotone. Solo nella tratta Sibari – Crotone giacciono i 2 porti più importanti dello Jonio Calabrese, un aeroporto mal collegato alla linea ferrata e due città che ormai arrancano finanche nella definizione del concetto di mobilità. Ad oggi per la statale 106, nel tratto succitato, sono previste solo rotatorie e guardrail, in spregio a qualsivoglia principio di modernità e rispetto dei luoghi e degli abitanti.
Pertanto plaudiamo alle dichiarazioni del Primo Ministro, sperando che le stesse siano realmente riguardose delle esigenze di una popolazione e di un’Area, quella Magnograeca, per troppo tempo, bistrattata, dimenticata, esautorata e finanche disconosciuta dai poteri centralisti della Regione Calabria e da una politica locale miope e poco lungimirante, talvolta connivente a sistemi di potere geograficamente allocati nei capoluoghi storici della regione.
Lo Jonio necessita, ancor più di altre realtà regionali, di massicci investimenti strutturali! Il gap che caratterizza l’area di levante rispetto a quella di ponente è sotto gli occhi di tutti, anche di chi finge di non vedere. Chi sostiene il contrario, o è in malafede o mente sapendo di mentire. Il comitato ha già inviato una lettera aperta alla deputazione parlamentare dell’area Magnogreca, nella quale si chiedeva apposita interrogazione parlamentare circa l’isolamento infrastrutturale e l’allontanamento ed abbandono, da parte dello Stato, sull’asse Sibari-Crotone. Linea ferrata, statale 106, porti di Corigliano Rossano e Crotone, aeroporto di Sant’Anna. Mettendo in rete queste infrastrutture, lo Jonio potrebbe rappresentare il riscatto per l’intera regione Calabria, riverberando benefici economici a tutto il Paese, grazie alla posizione cerniera sul Mediterraneo, che lo pone in una condizione invidiabile verso i rapporti socio-economici con l’oriente. Il presidente Conte ha ribadito la necessità di fare rete a livello infrastrutturale Italiano, ci auguriamo che l’area jonica Magnogreca non rimanga una tessera avulsa, dal mosaico di rinascita del Paese.