La pandemia targata COVID-19 costringe ancora l’intera popolazione a tenere alta la guardia per quanto riguarda le dovute protezioni personali. L’inizio della fase 2 sta rappresentando il lento ritorno alla normalità e si comincia a parlare anche di ciò che era il quotidiano vivere di ogni cittadino. Per i crotonesi, diversamente da quelli delle altre Città, il ritorno alla normalità significherà vivere in un contesto provinciale privo di adeguati servizi. La Provincia di Crotone vanta il più alto tasso di disoccupazione giovanile, mancanza di servizi in generale, Crotone non ha un’adeguata struttura sanitaria ed i cittadini sono costretti a dover emigrare per determinate patologie. Tante negatività che costringono ammalati e giovani ad emigrare per farsi curare o alla ricerca di un lavoro o per motivo di studio. Un dramma atavico aggravato dalla mancanza di opportuni mezzi di trasporto.
In questi giorni sembra essere scoppiata la “pandemia” dei lavori autostradali con investimenti di miliardi per quanto riguarda alcuni viadotti della SS 106. Un argomento quest’ultimo che sta suscitando un’approfondita discussione per quello che verrebbe fatto e per quello che, invece, è ancora un lontano traguardo per Crotone, come afferma Sergio Contarino dell’Assemblea nazionale del Pd:
“Opportuno ripartire. E’ necessario velocizzare. Oramai sono frasi che vanno di moda in questo periodo di fase due, dopo la sospensione di buona parte delle attività e in ogni zona d’Italia. E quindi bisogna accelerare, dove è possibile e in alcuni territori, sui quali le problematiche e le loro risoluzioni sono storiche e ancora di difficile conclusione, la situazione diventa ancora più difficile. Tra le tematiche più sentite dalla popolazione crotonese, quelle relative alle carenze delle infrastrutture, continuano a essere percepite negativamente nell’opinione pubblica. Prima della sospensione generale per il coronavirus, nel mese di gennaio, veniva pubblicata la delibera CIPE n. 36, relativa al contratto di programma tra il Ministero delle Infrastrutture e trasporti e ANAS.
Nella programmazione venivano inseriti 16 interventi nazionali, destinando le risorse alle attività di progettazione per investimenti, da inserire nel successivo Contratto di programma .
In questo elenco veniva inserito l’unico intervento previsto per la Calabria , CZ 389, ossia l’itinerario di un nuovo collegamento stradale tra Catanzaro e Crotone, su nuova sede stradale, più interno dell’attuale tracciato costiero della SS 106; dallo svincolo di Simeri Crichi allo svincolo di Passovecchio, con importo lavori di 1.2-1.8 miliardi di euro, secondo stime ANAS.
Un obiettivo raggiunto, grazie al lavoro sinergico dei Comitati dei cittadini con tutti i comuni delle due province interessate che hanno accolto all’unanimità nei rispettivi consigli comunali, la proposta progettuale che riduce la distanza dei due capoluoghi a 48 km ,dimezza il tempo di percorrenza e riduce notevolmente i costi di realizzazione.
Possiamo affermare che grazie allo spirito di squadra che era riuscito a separare magliette e bandierine, si è riuscito in quella fase a raggiungere un obiettivo, non solo di civiltà verso un territorio martoriato da tempo ma soprattutto un segnale di sicurezza verso i residenti delle due province.
In questi giorni, registriamo che la Regione Calabria, ha intenzione di riprendere la tematica, rimasta bloccata per la crisi relativa al virus.
Questa sarebbe un’operazione storica, troppo si è parlato di Statale 106, ma un progetto definitivo, non è stato mai proposto e concluso, malgrado la carenza atavica delle infrastrutture in Calabria e nel nostro territorio in particolare e il deperimento di quelle esistenti.
A questo punto, si sollecita il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti -che rispetto al passato, sta dimostrando reale attenzione ai problemi – a procedere congiuntamente ad ANAS, a velocizzare l’iter sull’approfondimento costi benefici della proposta, già visionata dall’ANAS regionale, in modo di arrivare, alla tanta auspicata progettazione definitiva dell’opera e alla successiva fase di cantierizzazione. O adesso o mai più.”