
Per frenare la diffusione da Covid-19 il Governo Italiano ha disposto una serie di misure per contenere e gestire l’emergenza epidemiologica tra cui la chiusura, a livello nazionale, delle scuole di ogni ordine e grado. Si stima, infatti, che 7,5 milioni di studenti italiani sono in casa per la sospensione dell’attività didattica iniziando ad adoperarsi con l’home schooling, ossia lo studio da casa. Le scuole di ogni ordine e grado hanno compiuto in tempi brevissimi enormi sforzi per attivare ed erogare la DaD garantendo così che l’apprendimento scolastico non sia ininterrotto. Sebbene l’home schooling abbia realizzato sforzi altamente elogiabili è importante sottolineare che il lockdown prolungato potrebbe aver avuto effetti negativi sulla salute fisica e mentale di bambini e adolescenti perché hanno dovuto cambiare le loro abitudini e routine quotidiana, sono diventati meno attivi, i loro ritmi di sonno sono più irregolari e le diete alimentari meno equilibrate con conseguente modificazione del peso. Lo stress prolungato dall’isolamento, la paura di contrarre l’infezione, la noia, le informazioni dei mass-media e dei social inadeguate, l’assenza di con-tatto fisico con i compagni di classe, gli amici, i parenti e gli insegnanti, la mancanza di spazio di libero movimento fisico e psicologico, le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando, possono avere effetti ancora più problematici e duraturi su bambini e adolescenti palesandosi in maniera più incisiva in questa fase di ripresa generando “l’overthinking” ossia un aumento di pensieri intrusivi e ricorsivi che generano ansia nella fase 2 minacciando, così, il proprio benessere emotivo. Ora più che mai è fondamentale la figura degli adulti educatori, in primis genitori e insegnanti, che possono diventare un modello positivo per i giovani. La sospensione dell’attività didattica in aula ha portato gli insegnanti svolgere un lavoro esemplare sia nella didattica, continuando a migliorare l’apprendimento scolastico, sia nel creare una “didattica di vicinanza”, ovvero offrire agli studenti l’opportunità di interagire e dialogare con loro di vari temi ed esperienze della situazione attuale responsabilizzandoli e motivandoli a continuare a condurre uno stile di vita sano a casa, incentivandoli ad aumentare le attività ricreative, a seguire una dieta equilibrata e varia, a leggere un libro, a guardare un film, ad usare le misure di contenimento da contagio quando escono, etc. Coloro che sono riusciti a costruirsi uno stile sano durante il lockdown potrebbero mostrare uguali capacità di adattamento nella fase 2 consapevoli di non vanificare in questo momento di ripresa l’impegno impiegato durante l’isolamento con comportamenti inadeguati e irresponsabili.
I genitori devono essere modelli di comportamento sano per i loro figli osservandoli ed identificando eventuali difficoltà fisiche e psicologiche dovuti all’isolamento prolungato. Per poter essere efficace il genitore, in questa fase, deve innanzitutto riconoscere le sue emozioni, e poi quelle del proprio figlio partendo dall’evitare di negare di avere paura ad uscire perché più si nega la paura più le diamo forza e spinta per risalire dal basso verso l’alto acquisendo sempre più forza e rischiando di trasformarsi in ansia e panico. È importante che il genitore spieghi le regole della fase 2 del Covid-19, usando una comunicazione semplice e adoperando parole adatte all’età del proprio figlio, per esempio invece di usare il termine “impaurito” si potrebbe dire preoccupato, impensierito, turbato, etc. I bambini e gli adolescenti, in questi mesi, sono stati costantemente esposti a notizie relative all’epidemia, adesso è importante avere con loro conversazioni dirette sul fatto che la paura può essere utile perché, fino ad un certo livello, serve a proteggerci, perché ci stimola a continuare ad adottare le misure di prevenzione e sicurezza come lavarci le mani, indossare la mascherina, tenersi a distanza dagli altri, continuare con l’home schooling, tutti strumenti messi in atto per contenere ed evitare il contagio. Considerare la situazione che stiamo vivendo come una buona opportunità per migliorare e rafforzare l’interazione tra genitori e figli, aumentando i tempi di ascolto reciproco, attività difficile da mettere in pratica ma fondamentale, e amplificando i livelli di consapevolezza relazionale fornendo al bambino o adolescente il tempo per esprimere le sue emozioni aiutandolo a riconoscerle e gestirle consapevoli che non siamo vincolati dall’orologio e dagli affanni quotidiani.
La ripresa dall’isolamento prolungato deve essere realizzato con delicatezza e step by step, ciò vale sia per grandi sia per piccolini. La parola d’ordine è gradualità accompagnata da buon senso e intelligenza.
È responsabilità di tutti fare in modo che l’impatto fisico e mentale della situazione COVID-19 su bambini e adolescenti sia ridotto al minimo e per rispondere alle difficoltà, che molte persone stanno vivendo, molti psicologi ed Enti del Terzo Settore nella nostra provincia si sono adoperati in questi mesi ad attivare servizi online di consulenza gratuita per tutti coloro che percepiscono ansia e paura nei cambiamenti attuali e futuri del Covid-19 e ritrovare il benessere psico-emotivo.