L’importante non è partire in anticipo per conquistare qualche metro di vantaggio per arrivare primi al traguardo, ma non perdersi lungo il percorso e giungere alla meta in condizioni tali da poter disputare altre e più importanti gare. La competizione sanitaria che si sta disputando contro COVID-19 è nella fase con meno contagi e meno decessi. Un segnale, se pur minimo, che si potrebbe tradurre nell’inizio del definitivo arresto della pandemia.
Per sconfiggere il Virus, ed evitare che in altre occasioni si ripresenti provocando danni maggiori a persone e all’economia, occorre mantenere la giusta andatura per evitare di sbandare lungo il percorso.
La presidente della Calabria, Iole Santelli (centrodestra), nella tarda serata di ieri (29 maggio) ha lanciato il “liberi tutti” autorizzando la riapertura di bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie, mercati all’aperto, negozi di fiori. Un’ordinanza in contrapposizione al Dpcm che fissa al 4 maggio il primo passo fondamentale e necessario consentendo la riapertura di alcune attività affinché il Paese torni gradualmente alla normalità senza alcun intoppo. L’ordinanza della presidente Iole Santelli non è stata accettata da alcuni Sindaci, anche di centrodestra. Tra i sindaci che si sono schierati contro: Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria); Sergio Abramo (Catanzaro); Paolo Mascaro (Lamezia Terme); Raffaele Falbo (Melissa). Contrario all’ordinanza della Santelli anche il presidente ff della Provincia di Crotone, Giuseppe Dell’Aquila, la cui decisione è stata sottoscritta da sindaci e politici dell’intero territorio. Non solo Sindaci e politici si sono schierati contro, disapprovazioni all’ordinanza della presidente Santelli sono arrivati da normali cittadini dichiarandosi contrari ad accelerare i tempi della ripartenza di alcune attività. “Aspettare ancora qualche settimana prima della graduale apertura di determinate attività per evitare il ritorno del contagio di massa si deve accettare con senso di responsabilità – affermano i cittadini”.
L’effetto COVID-19 passerà. Dopo, un altro importante impegno deve essere portato a termine dal Governo: riappropriarsi della gestione sanitaria dell’intero territorio nazionale. L’Italia attuale sembra essere composta di venti Stati (Regioni) nello Stato Italia. Ogni Regione si gestisce come meglio crede i servizi più importanti, in particolare la sanità.