Senza sosta continuano le indignazioni nei confronti di Vittorio Feltri, giornalista e direttore del quotidiano “Libero”, per la frase: I Meridionali sono Inferiori, pronunciata nel corso della trasmissione televisiva di rete4 il 21 maggio. L’indignazione per l’affermazione di Feltri continua a manifestarsi da parte di normali cittadini e Istituzioni. Tutti ricordano al direttore di “Libero” che il Meridione è la terra che ha dato i natali ad illustri personaggi della Cultura, della Scienza, dello Sport, dell’Imprenditoria. Fanno presente a Vittorio Feltri che tantissimi Medici, Insegnanti, Professionisti di ogni settore hanno arricchito il Nord con la loro professionalità. E quando il Nord aveva bisogno di molta manodopera specializzata per mantenere in attività le varie aziende, i cittadini del Sud non hanno esitato a trasferirsi al Nord.
L’ultimo in ordine di tempo a “scagliarsi” contro Feltri il presidente ff della Provincia di Crotone e prossimo candidato a Sindaco del Comune di Cirò Marina, Giuseppe Dell’Aquila:
“Ho deciso afferma dell’Aquila – di presentare
una denuncia-querela nei confronti del giornalista e direttore del quotidiano “
Libero” Vittorio Feltri per le dichiarazioni ingiuriose, razziste e
denigratorie dallo stesso pronunciate nei confronti dei meridionali durante la
trasmissione andata in onda il 21 aprile su Rete4, solo l’ultima in ordine di
tempo di una lunga serie! Le espressioni del giornalista offensive
contro i meridionali, ledono i principi fondamentali contemplati nell’art 2 e 3
della Costituzione Italiana , accentuati dai mezzi di comunicazione utilizzati,
alimentando, tensione e odio verso i cittadini del meridione, tra
l’altro, nel difficilissimo momento che il nostro Paese sta vivendo
e affrontando per la grave crisi epidemiologica determinata dal Covid-19
, calpestando la laboriosità e dignità di tutto il popolo dell’Italia
meridionale. Tale determinazione è dettata dalla necessità di
tutelare la sfera dei diritti primari e dignità personale dello stesso e
dei cittadini dell’ intera Provincia di Crotone in quanto
meridionali, anche per il ruolo che l’ente territoriale è chiamato a svolgere. Lo
Statuto della Provincia di Crotone prevede espressamente che l’ Ente
rappresenta il territorio e le comunità locali che ne fanno parte, curandone
gli interessi e promuovendone lo sviluppo. ( Art. 1 ) tra i suoi
obiettivi mira a perseguire il superamento di ogni
discriminazione o disuguaglianza. Opera per rimuove ogni forma di
discriminazione ed emarginazione per il raggiungimento della giustizia sociale
e per garantire a ciascun membro della comunità il pieno esercizio dei propri
diritti”. (Art. 2)
“Il Paese – continua il presidente ff
Dell’Aquila – sta affrontando un’emergenza sanitaria che ha portato via
all’affetto dei propri cari migliaia di persone, un dramma che ha coinvolto
l’intero Paese. Riproporre ed alimentare tensioni, becere contrapposizioni che
hanno solo favorito chi non ha argomenti e chi cerca nella rabbia e nello
scontro una qualche forme di legittimazione, nuoce all’intero Paese, offende
l’intero Paese, ed esige una forte presa di posizione dell’intero Paese! Il
dolore che l’Italia ha provato e prova ancora per i tanti morti da Covid-19,
l’impegno e l’abnegazione di migliaia di persone che con responsabilità e
professionalità hanno lavorato e lavorano incessantemente, da nord a sud, e
voglio ricordare tutti gli infermieri e medici che dal SUD hanno risposto al
grido di aiuto lanciato dalle regioni del nord in affanno ed in difficoltà, non
possono essere svilite dalle farneticazioni di un uomo che evidentemente
preferisce coltivare rabbia e risentimento per avere ancora visibilità “nazionale”. La
decisione – conclude Dell’Aquila- di denunciare il direttore Feltri è la
risposta che l’istituzione, che rappresentano il territorio crotonese, una
porzione di Calabria, una porzione di meridione, una parte importante e
costituente il Paese Italia, vuole dare a chiunque sceglie ancora
la strada dell’odio, a chi ancora oggi nonostante il dolore che ci ha avvolto,
preferisce la solitudine dell’offesa. Noi siamo parte di un Paese fatto di
uomini e donne, portatori di valori, tradizioni e aspirazioni comuni, portatori
di una comune speranza: rialzarci insieme, perché quello che continua ad unirci
è più forte e radicato del pensiero di un piccolo uomo consumato dalla rabbia!”