Sconfiggeremo COVID-19 e torneremo ad essere cittadini liberi di frequentare ogni luogo e persone. I sintomi se pur lenti della vittoria dell’uomo nei confronti della tragedia del ventunesimo secolo si cominciano a intravedere. La tenua luce in fondo al tunnel è, anche, il preciso segnale che non si devono rallentare le restrizioni emanate dal Governo. Se questo avvenisse, significherebbe abdicare alla volontà di vittoria. Il disastro in termini di morti e il danno economico che il COVID-19 sta provocando si paragonano a ciò che è avvenuto tra il 1942 e il 1945 con l’ultimo conflitto bellico. Anche se l’origine dei due disastri non hanno nessuna similitudine. Le guerre le hanno deciso gli uomini, anzi l’uomo. La Shoah, l’Olocausto, avvenuti per volere di un singolo dittatore e appoggiato nella decisone da chi ha condiviso le leggi razziali.
Il COVID-19 non l’ha voluto nessun essere umano. È arrivato senza alcun annuncio ed in maniera invisibile. Nessuno riesce a vederlo e per annientarlo occorre mettere in essere tutta la capacità scientifiche a disposizione di ogni Paese e ancora non è dato sapere quando termineranno gli effetti negativi che sta provocando.
Il dolore per i morti causati dagli eventi bellici e per quelli che sta provocando COVID-19 saranno sempre ricordati con commozione nei decenni futuri. Nel ricordo del disastro post bellico l’Italia è risorta negli anni attraverso la ricostruzione di ciò che la guerra aveva distrutto e realizzando molti nuovi servizi. Il risultato è stato il miracolo economico degli anni 60/70 che ha prodotto molta occupazione. Come nel dopo 1945, anche il dopo COVID-19 deve impegnare le Istituzioni a rimettere in piedi l’Italia attualmente massacrata. Non si tratta di ricostruire qualcosa, ma di aggiungere altri servizi a quelli esistenti. L’epidemia da Coronavirus ha messo il dito nella piaga della Sanità in modo particolare. Le strutture ospedaliere si sono rivelate insufficienti e inadeguati e con medici e Oss sottodimensionati che, in questa occasione, prestano servizio H/24 al limite delle possibilità umane. Tra le vittime da COVID-19 molti medici e sanitari. Pensando a ciò, ogni Provincia deve avere in seguito un adeguato Ospedale con tutti i reparti gestiti da medici in numero sufficiente per dare, in tempi brevi, la dovuta assistenza sanitaria.
L’Italia esporta Medici perché non trovano alcuna sistemazione nel proprio Paese. È arrivato il momento di invertire la rotta: impiegare i Medici nel proprio Paese e crearne di più ampliando il numero dei partecipanti alla specializzazione. Prossimamente ci saranno i miliardi di euro che la Ue metterà a disposizione dell’Italia per fare fronte all’attuale emergenza. In seguito i migliori servizi che si creeranno potranno essere gestiti con il minor costo della politica con la riduzione dei 345 Parlamentari (230 Deputati, 115 Senatori) la cui conferma sarebbe già dovuta avvenire attraverso il referendum del 29 marzo 2020 ma, spostato a data da destinare a causa del Coronavirus. Più servizi significa avere un Paese che garantisce i propri cittadini a 360°. Meno Parlamentari nazionali e meno Consiglieri regionali non creerebbero nessun danno al Paese.