La crisi che si è innescata con l’emergenza coronavirus è di grande preoccupazione, ed anche i pescatori lo sono un pò. In questo momento molte attività stanno avendo un forte calo delle vendite per ovvi motivi e il settore della pesca, in particolare, è in forte sofferenza perché a questa crisi senza precedenti si aggiungono le già note emergenze strutturali del settore. Cosa fare allora? Sicuramente la cosa da non fare è non fare niente. In questo momento ci vogliono idee ma anche molto pragmatismo. A parere del “Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano” – dichiara Salvatore Martilotti – in questa emergenza senza precedenti serve un’azione di promozione del “Prodotto ittico locale”, ma anche un “Piano Pesca Straordinario” della Regione a sostegno dei pescatori e delle imprese di pesca. Due proposte per avviare un’azione sinergica fra il settore della pesca e la Regione Calabria insieme ai Comuni costieri che tradizionalmente rappresentano le nostre storiche comunità costiere.
1. Nelle aree a forte vocazione marinara sarebbe opportuno, e soprattutto qui a Corigliano-Rossano (terzo Comune per abitanti della Calabria), promuovere il consumo del prodotto ittico sbarcato localmente. Infatti il pesce, i molluschi e i crostacei giocano un ruolo importante nella nostra vita ed in questo momento possono essere alimenti rassicuranti per i consumatori. Tuttavia, mai come in questa emergenza del coronavirus è opportuno capire la provenienza dei prodotti ittici che mangiamo, soprattutto perché come altri alimenti che consumiamo, il prodotto ittico ha dietro una storia: come è arrivato fino a noi, chi l’ha pescato e dove è stato pescato. Ma i pescatori cosa possono fare per assicurare i consumatori della bontà del nostro prodotto? L’invito del “Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano” è di consumare il “Prodotto ittico locale” sbarcato dai nostri pescatori per avere la certezza della tracciabilità tutelando così la salute dei consumatori, ma, soprattutto, pescato con metodi sostenibili e il solo che può portare sulle nostre tavole i sapori del nostro mare. E allora forse non è più rinviabile da parte dei Comuni costieri e della Regione Calabria promuovere il marchio di qualità del “Pesce trasparente di Calabria” che può rappresentare un valore aggiunto per le proprietà organolettiche del mare di Calabria.
2. La seconda proposta da utilizzare bene riguarda la Regione Calabria che è chiamata ad uno sforzo importante con il varo di un “Piano Pesca Straordinario” per rispondere ad una crisi straordinaria delle imprese di pesca e dei pescatori e, in particolare, quelli della forte componente artigianale che ha un rilevante impatto sul tessuto economico locale e che coinvolge l’80% circa delle 700 imbarcazioni di piccola pesca costiera per un totale di circa 1.000 addetti. Il Piano straordinario deve prevedere l’ammodernamento, nei punti di sbarco, della prima commercializzazione, ed in particolare del decollo del “Miglio zero”, ma anche delle reti distributive insieme alla legge regionale di settore, la n.27/2004.
Tuttavia, le priorità del “Piano Pesca Straordinario” su cui puntare sono aiuti all’occupazione, alle attività di servizio e supporto ai sistemi produttivi insieme agli strumenti finanziari innovativi come “l’Agenzia per lo sviluppo delle imprese ittiche” e – conclude Salvatore Martilotti – al decollo a Schiavonea di Corigliano-Rossano “dell’Osservatorio regionale della pesca”, una delle “capitali storiche” della pesca calabrese, ma anche il Comune con la maggior estensione litoranea della nostra Regione. Con il varo del “Piano Pesca Straordinario” è possibile incidere positivamente nella difficile e complessa realtà emergenziale del settore della pesca calabrese.