Il professor Aldo Garozzo non è più tra noi. È deceduto all’improvviso il 6 gennaio nella sua amata Catania.
“Ci lasciano per sempre gli amici migliori” – ha dichiarato Vincenzo Ursini, editore e presidente dell’Accademia dei Bronzi, associazione culturale che nel 2014 gli aveva assegnato la targa speciale di argento del Premio Internazionale “Alda Merini”.
“Nessuno dei suoi amici più vicini – ha aggiunto Ursini – avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato all’improvviso e che saremmo stati qui a ricordare la bella persona che era, pulita e sincera, il suo entusiasmo, la sua determinazione, ma soprattutto la sua altissima professionalità nell’affrontare le “sfide” accademiche e il suo quotidiano sorriso verso chiunque, studenti e pazienti in particolare.
Il prof. Garozzo – prosegue Ursini – mancherà a tutti, ma soprattutto mancherà ai suoi famigliari e, in particolare, alla sua amata consorte, professoressa Eugenia Allegra, con la quale ha condiviso e raggiunto importanti traguardi scientifici.
A noi mancherà la sua sincerità, il suo modo di vedere la vita, la sua serietà, il suo essere amico e confidente, la sua “parlata” siciliana, piena di aneddoti e modi di dire, dalla quale non voleva mai separarsi.
Nato il 10 gennaio del 1941 ha iniziato la carriera accademica presso l’Università degli studi di Catania per con¬cluderla con la qualifica di Pro¬fessore Ordinario presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. Autore di centinaia di pubblicazioni e presidente e/o relatore a decine di congressi internazionali, di recente aveva pubblicato, con l’editore Ursini, i saggi “Gian Filippo Ingrassia” e “Le origini della chirurgia plastica”. Nei giorni scorsi stava ultimando il volume biografico “La mia università perduta”.
Scriveva come parlava per farsi capire da tutti. La sua capacità comunicativa è stata, infatti, sempre apprezzata da allievi e collabo¬ratori, per la semplicità espositi¬va oltre che per la profondità dei contenuti: una dote innata che il prof. Garozzo ha sempre messo a disposizione di quanti hanno avuto la fortuna di stargli vicino.