Papa Francesco nell’Esortazione apostolica “Gaudete et Exultate” scrive che “Il Signore chiede tutto e quello che offre è la vera felicità per la quale siamo stati creati. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. Tutti siamo chiamati ad essere testimoni, però esistono molte forme esistenziali di testimonianza. Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamarti ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”. Ecco, sulla scia del magistero di Francesco è nata l’idea di portare tra la gente una testimonianza visiva come una mostra che raccontasse la vita esemplare di uomini del nostro tempo che si sono dedicati a Dio non tanto con la preghiera ma con l’esempio di veri seguaci della fede: la mostra itinerante “I Santi della porta accanto. Giovani testimoni della fede” Dopo San Giuliano Milanese (MI), Lecco, Palo del Colle( BA), Verbania (NO) e altre località, anche Crotone ospita questo allestimento espositivo che dal 1918 viene portato in tutta Italia “come strumento di animazione popolare sul tema della santità e di sensibilizzazione capillare sul Sinodo dei giovani e i suoi frutti”. L’esposizione si compone di 32 pannelli raffiguranti altrettanti testimoni della fede: alcuni già beati, altri servi di Dio, altri sono giovani “normali” ma già esempi di santità. Ogni pannello presenta un ritratto artistico e una breve biografia, il tutto con testi brevi e una grafica accattivante. Tra questi “santi” spiccano: Pier Giorgio Frassati (Torino 1901-1925), membro dell’Azione Cattolica e della Fuci, morto di poliomelite contratta per aiutare i poveri e beatificato nel 1990; il “giudice ragazzino” Rosario Livatino (Agrigento 1952 – 1990), cresciuto nell’Azione Cattolica, assassinato dalla mafia, servo di Dio; la Focolarina Santa Scorzese (Bari 1968 – 1901), vittima di femminicidio, serva di Dio; Maria Cristina Mocellin (Cinisello Balsamo 1969 .- Vicenza 1995), laica, sposa e madre, morta perchè ha rinunciato alla chemioterapia per non danneggiare il terzo figlio, serva di Dio; Floribert Bwana Chui (Goma 1981 – 2007), membro della Comunità di Sant’Egidio, funzionario della dogana e ucciso per non avere accettato una tangente. Il Consorzio Jobel, e il suo presidente Santo Vazzano, col conforto della Curia diocesana, nell’offrire l’esposizione si rivolgono ai giovani per dar loro “messaggi positivi, esempi di giovani giornalisti, sindacalisti, ingegneri, giudici, che hanno vissuto l’età contemporanea” diffondendo amore a piene mani, “in un periodo straordinariamente difficile e confuso, in cui i nuovi eroi sono i personaggi mediatici e la politica è contraddistinta da promotori di odio e paura”. Ai giovani, perché, scrive Francesco, “ Dio vuole che i giovani abbiano una missione. La missione dei giovani è essere profeti e per essere profeti devono ‘sporcarsi i piedi per le strade’, stare in mezzo agli altri giovani bisognosi di senso della vita e aiutali, farsi portatori di speranza e discontinuità rispetto agli adulti. Essere missionari, nel senso lato della parola, permette di osservare il mondo con occhi nuovi, non più da turisti della vita, ma da protagonisti.” L’esposizione, che si protrarrà fino a tutto il prossimo mese di gennaio, è dedicata dal Consorzio Jobel a Mons Domenico Graziani il vescovo di Crotone –Santa Severina che fra pochi giorni lascerà la Diocesi per raggiunti limiti d’età e nel contempo vuol essere un saluto a Mons, Angelo Raffaele Panzetta, nostro vescovo eletto che il prossimo 5 gennaio entrerà della nostra diocesi.