Il declino della pesca costiera artigianale, oltre che alla crisi strutturale del settore e all’inarrestabile riduzione di occupati e battelli, è anche il risultato delle continue disattenzioni della Regione e dei Comuni costieri per una gestione “scriteriata” e disattenta delle reali esigenze dell’economia ittica a partire dalla mancanza di una programmazione settoriale intersecata con la PCP e la Programmazione nazionale di settore. Contribuiscono anche al declino la mancanza di strumenti di tutela e di rappresentanza, ma il colpo, forse mortale, l’hanno dato i “soliti ignoti” che, con aria furbetta e “compari importanti”, insieme ai tanti beoni preposti alla gestione di questi strumenti strategici, hanno dilapidato la buona dotazione finanziaria che avrebbe dovuto accompagnare il cambiamento della pesca artigianale attraverso l’ammodernamento e l’innovazione in modalità inter-settoriale.
E poi che dire di taluni amministratori che si erano preposti come “il nuovo che avanza” e che, invece, stanno contribuendo ad affossare un settore in ginocchio?
Ma non è finita qua perché al danno si aggiunge anche la beffa. Da furbetti consolidati, assistiti da esperti comunicatori, sono pronti, in ogni occasione “che conta”, ad annunciare che “pioveranno soldi” per i pescatori artigianali! Purtroppo, la sfortuna continua a perseguitare questa categoria fragile e vessata: su questo tratto di litorale ionico i nostri piccoli pescatori non hanno visto piovere!
Ma in compenso – dichiara Salvatore Martilotti presidente del Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano – questi personaggi senza vergogna, senza etica e morale stanno raschiando fino in fondo “il pozzo d’oro” di queste importanti risorse che dovrebbero accompagnare il cambiamento della pesca costiera artigianale.
E pensare che per qualche amministratore rappresentano la guida per lo sviluppo dell’economia del mare! Ma, come amava dire il “Maestro Mazza” noi non ci stancheremo di continuare a dire che “non è mai troppo tardi”.
E, pertanto, al di là degli annunci roboanti, al momento, registriamo un ”sofferto” utilizzo dei fondi comunitari pesca e comunque “poco” in linea con gli obiettivi della PCP. E, forse, non è esagerato dire che i Gruppi di Azione Costiera hanno tradito le aspettative per via dell’assenza di due di quegli ambiti prioritari dei FLAG: la diversificazione e l’innovazione in un’ottica di contaminazione virtuosa tra settori per dare nuova linfa e rivitalizzazione alla pesca costiera artigianale.
Diversamente – conclude Salvatore Martilotti – noi riteniamo da addetti ai lavori e non da “estranei al settore” che la pesca costiera artigianale va difesa con continuità e coerenza per arginare le emergenze in atto ma si deve invertire rotta per rendere operative e “non surreali” le politiche di sviluppo con le risorse finanziare comunitarie pesca in una logica di sviluppo locale portando al decollo il “FLAG Corigliano Rossano” gestito direttamente dal territorio in piena autonomia, secondo gli ambiti prioritari dell’Unione europea, ovvero in modalità inter-settoriale con pesca, ambiente, turismo, cultura e gastronomia/mare per nuove opportunità di sviluppo e occupazione.
Al momento, non ci resta che sperare in un cambio di rotta e confidare nel Sindaco del Comune di Corigliano-Rossano per un nuovo protagonismo territoriale e così rendere operative e “non surreali” le politiche di sviluppo dell’economia costiera del Comune con la maggior estensione litoranea della Calabria.