Pensando alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020, quali gli argomenti che dovrebbero indurre i crotonesi a guardare ancora a Gerardo Mario Oliverio per un eventuale secondo mandato alla guida della Regione? Sanità, trasporti, viabilità, ambiente, sicurezza, erosione della costa dei territori rivieraschi, disoccupazione giovanile, sono parte dei problemi atavici che interessano in particolare il territorio crotonese. Le “manovre” per la scelta del candidato presidente sono iniziate da più mesi. Il centrodestra non ha ancora scelto il suo candidato (Salvini continua a dire no a Mario Occhiuto). Il M5s punta sulla candidatura del prof. Francesco Aiello per la conquista della Regione. Il Pd ha ufficializzato da qualche giorno la candidatura a presidente dell’imprenditore del tonno, Filippo Callipo. Chi dalla prima ora ha sempre dichiarato con convinzione di volersi presentare al giudizio dei calabresi per un secondo mandato è l’attuale presidente Mario Oliverio.
Una candidatura che ha provocato fin dall’inizio non poche polemiche all’interno del Pd tra favorevoli e contrari. “Oliverio candidato presidente è fuori dal partito insieme a chi lo sostiene” hanno dichiarato in più occasioni il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti e il commissario calabrese Graziano.
Approfittando della prossima venuta in Calabria di Nicola Zingaretti, sembrerebbe che Mario Oliverio voglia fare un piccolo passettino indietro: convincere il segretario nazionale a mettere da parte Filippo Callipo e indire le primarie per la scelta del candidato presidente. La politica ha i suoi tempi e modi per ogni ragionamento. Oliverio da buon militante del Pd quale si dichiara, avrebbe dovuto mettersi da parte quando il partito l’ha chiesto. Così facendo si sarebbero potuto indire le primarie per la scelta del candidato. Un piccolo spazio esiste ancora per dimostrare da parte di Oliverio che veramente tiene alla vittoria del centrosinistra unito, rinunci alla candidatura e con le sue liste (se veramente sono sei) appoggi Filippo Callipo.
Se così non sarà, esiste la concreta possibilità della vittoria del centrodestra essendo unito, indipendentemente dalla candidatura. Una sfida politica che potrebbe vedere Mario Oliverio piazzarsi dopo il secondo posto senza possibilità di entrare nel consiglio regionale, con l’aggravante di un’altra scissione (questa volta a livello regionale) del Pd. Ed a proposito della candidatura di Oliverio, e di come si è mosso il Pd nazionale e regionale, pubblichiamo quanto ha dichiarato il presidente del partito provinciale di Crotone, Mario Galea:
“La sfida delle vicine Elezioni Regionali, che vedono il nostro Partito spaccato in due tronconi, che lo pone in una situazione inedita, mai verificatasi prima, dovrebbe indurre, sia chi al suo interno ricopra incarichi di rilievo, che qualunque semplice iscritto o simpatizzante, ad assumere grande responsabilità, per cercare di redimere ogni motivo di divisione e d’incomprensione e così raggiungere al più presto il massimo dell’unità e della compattezza, assolutamente necessarie per cercare di vincere detta pericolosissima sfida.
Il Partito non può volere il proprio suicidio.
I suoi dirigenti nazionali ed il commissario regionale che, arroccandosi su posizioni di puntiglio e di arroganza, non hanno voluto ascoltare le voci che si sono sollevate da tutto il territorio calabrese, compreso il nostro, hanno irresponsabilmente determinato una situazione che non può che giovare ai suoi più accaniti avversari politici.
Un partito che blocca ogni espressione democratica, impone solo veti e paventa commissariamenti di federazioni, calpestando di fatto il diritto di pensarla diversamente, è assolutamente inaccettabile, perché non consono alle nostre regole e alle nostre tradizioni.
Zingaretti, Oddati e Graziano hanno deciso di non ascoltare Sindaci, Consiglieri Comunali, dirigenti democraticamente eletti nei congressi, militanti ed elettori, che non chiedono altro che lo svolgimento delle primarie.
Chi sono i vostri consigliori?
Ho creduto sempre che il mio Partito fosse, nel panorama politico italiano, l’unico che si potesse ritenere democratico sia di nome che di fatto, mentre da quanto fin qui accaduto sono indotto a credere il contrario.
Quale metodo più democratico delle primarie, per decidere una candidatura così importante, come quella che è tanto contesa?
Non sono un tifoso di Mario Oliverio, ma mi sembra legittimo domandarmi se al posto del Governatore uscente, perché, non si sia cercato il dialogo ed il confronto con un dirigente di partito, un Sindaco, un consigliere regionale, un operaio, invece che un imprenditore di successo, come Callipo, il cui passato lo vede aver preso parte a competizioni elettorali di Centrodestra e aver dato il proprio appoggio a personaggi politici della stessa area politica.
Se il Commissario regionale e il PD nazionale si ostineranno a percorrere la strada dell’imposizione, del rifiuto del dialogo e del confronto, del non rispetto delle regole statutarie, si conquisteranno certamente il merito di consegnare la Calabria al Centrodestra.
Le urne saranno la migliore risposta.
D’altronde, seppure con tanta amarezza, va riconosciuto che la nostra è stata purtroppo sempre una terra di conquista, i cui abitanti hanno goduto di poca influenza sullo scenario nazionale.
Quel che è sicuro è che il sottoscritto si schiererà comunque dalla parte di chi difende la propria autonomia, proclamandosi sempre aperto al dialogo e al confronto, perché il sale della democrazia e del buon governo è lo spirito di collaborazione franca, onesta e senza pregiudizi”.