“Siamo stanchi di
subire gli effetti della mancanza di un’ordinata e programmata messa in
sicurezza dei territori”. Alberto Statti, presidente di Confagricoltura
Calabria denuncia – a proposito dei
danni che hanno registrato le imprese agricole e legati al maltempo che ha colpito
nelle ultime ore la Calabria – quello che definisce “uno schiaffo ad un
comparto fondamentale per la tenuta socio-economica della regione”. E a
proposito delle aree maggiormente colpite Statti segnala: “Stiamo facendo una
prima stima di questo nuovo evento che ha interessato vaste aree della nostra
regione, ma quello che possiamo già affermare e che gli effetti sono stati
devastanti per alcune coltivazioni”. Il riferimento del presidente di
Confagricoltura è al settore cerealicolo, a quello olivicolo e all’agrumicolo. Anche
se danni importanti si registrano nel comparto della produzione degli ortaggi
di stagione e agli impianti di kiwi. “Centinaia di aziende in tutta la Calabria
ma soprattutto dell’area del Reggino, del Crotonese e del Lametino – afferma – stanno
lavorando incessantemente da ore per cercare di arginare i danni subiti. Ma in
queste condizioni è difficile per gli imprenditori recuperare, visto che interi
raccolti sono andati perduti”. I terreni allagati, le frane e le strade
interrotte stanno rendendo difficilissimo agli imprenditori il compito di
intervenire nelle proprie aziende. “Questo evento – tuona Statti – non fa altro
che confermare quanto stiamo denunciando da tempo. C’è la necessità non di
intervenire solo nella fase emergenziale, ma di programmare interventi organici
durante tutto l’anno con la messa in sicurezza del territorio e l’ordinaria
gestione dei canaloni e dei corsi d’acqua della regione”.
Secondo Statti “non basta per la Regione avviare la procedura per la richiesta
di riconoscimento dello stato di emergenza”. “Occorre – propone il leader dei
Confagricoltura – istituire una task force con personale altamente qualificato per
monitorare continuamente il territorio ed intervenire prima che gli eventi
avvengano. I danni che il settore subisce, che a volte si pagano anche in
termini di vite umane, dipendono proprio dalla mancanza di questa strategia”. “Subito
dopo ogni alluvione o un altro evento climatico avverso – denuncia – si avviano
discussioni sui temi della prevenzione, ma poi restano lettera morta. Ebbene
noi chiediamo che si proceda nella direzione inversa: meno parole e più azione”.
“Non è possibile – aggiunge Statti – ad esempio che enti come i Consorzi di
Bonifica che sono preposti alla manutenzione del sistema di canalizzazione
delle acque non adempiano ai loro obblighi. Ma sono anche altre strutture, che sulla
carta dovrebbero intervenire in fase di prevenzione dei rischi, a rimanere
fermi, salvo poi entrare in azione dopo l’evento catastrofico che colpisce il
territorio”.
Da qui l’appello di Statti: “Occorre da subito attivare un piano ordinario di
interventi per garantire che eventi come questi – che purtroppo per via dei
mutamenti climatici avvengono sempre più spesso – non si trasformino in un
danno permanente per un settore che garantisce occupazione e sviluppo alla
Calabria”. “Non vogliamo come sistema di imprese agricole – conclude Statti – ottenere
solo azioni spot, ma vederci riconosciuta la possibilità di programmare con maggiore
serenità le nostre quotidiane attività senza dover poi fare l’ennesima conta
dei danni per la mancanza di serietà che la pubblica amministrazione dimostra
nel settore della prevenzione dei rischi idrogeologici della Calabria”.