Il Corpo della Guardia di Finanza, quale polizia del mare nazionale, ha la responsabilità del presidio di prima linea delle acque territoriali italiane. In Calabria dove, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, agisce la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Valentia e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme, opera un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti in generale e in particolare a quello di migranti.
Nella serata del 21 novembre, un guardacoste della Sezione Operativa Navale di Crotone, durante un’attività di pattugliamento delle acque territoriali nazionali prospicienti il litorale ionico, ha intercettato al radar un’imbarcazione in apparentemente regolare stato di navigazione, a circa 2 miglia dalla costa.
Tuttavia, i dati cinematici della stessa, facente rotta verso le spiagge di Capo Cimiti (KR), luogo sprovvisto di approdi portuali e notoriamente zona di sbarco di migranti, hanno destato il sospetto dei militari operanti che, avvicinatisi al veliero, hanno notato che lo stesso procedeva inizialmente con i fanali di navigazione spenti, per poi accenderli repentinamente alla vista dell’unità della Guardia di Finanza.
I militari hanno così abbordato il veliero, battente bandiera americana e registrato presso il compartimento del Delaware, individuando 2 soggetti di nazionalità russa alla condotta e 31 migranti irregolari stipati sottocoperta, tra cui 2 donne e diversi minori, di etnia curdo-irakena e curdo-iraniana.
Bloccata la condotta criminosa, i militari hanno preso in custodia i sospetti scafisti ed hanno condotto la barca a vela presso il vicino porto di Crotone.
Secondo le prime indagini, gli scafisti avrebbero caricato i migranti nella città turca di Bodrum e avrebero navigato ininterrottamente per 6 giorni, tentando di ragiungere le coste italiane nell’arco notturno, con la speranza di confondersi con il traffico diportistico locale.
Attualmente, i sospetti scafisti sono trattenuti dalla Guardia di Finanza per la messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la barca a vela è stata posta sotto sequestro, mentre i migranti, tutti in discrete condizioni di salute ma provati per la lunga traversata, sono stati condotti preso il Centro di Prima Accoglienza Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuo per le consuete operazioni di identificazione e di assistenza sanitaria.
L’attività della Guardia di Finanza, posta in essere attraverso un articolato dispositivo di prevenzione, rivolto al contrasto del fenomeno migratorio irregolare, ha lo scopo di interrompere le attività illecite e di colpire coloro che, traendone ingente profitto, gestiscono e organizzano criminalmente l’ingresso irregolare di stranieri nel territorio nazionale e dell’Unione Europea. Ogni risultato positivo della specie può, quindi, contribuire non solo a punire i materiali responsabili del singolo evento, ma a disincentivare e rendere meno conveniente lintero fenomeno.