Le proteste di questi ultimi giorni da parte di una componente del settore pesca (strascico) insieme alle difficoltà strutturali dei piccoli pescatori della pesca costiera artigianale (che nei giorni scorsi hanno partecipato al “Tavolo di ascolto” convocato dal vice-sindaco del Comune di Corigliano-Rossano), hanno contribuito a portare all’attenzione generale la grave crisi che attraversa il settore della pesca. Tuttavia, pur in un contesto in forte movimento, qui in Calabria emergono incertezze e ritardi della Regione nella programmazione settoriale, ma anche la mancata attivazione di azioni a sostegno dei pescatori e dell’intera economia ittica regionale. Certamente una cosa è sicura: siamo un settore ormai allo stremo a causa di una pesantissima crisi produttiva, socio-economica ed occupazionale e con questo contesto avremmo fatto volentieri a meno sia delle “telenovele imposte dall’Unione europea sull’utilizzo degli attrezzi da pesca nel Mediterraneo” che del nuovo regime sanzionatorio. E, pertanto, per un comparto ormai al collasso servono risposte concrete all’emergenza in atto, ma anche interventi strutturali per arrestare il continuo declino del settore della pesca provocato anche dai ritardi storici della Regione Calabria insieme alle disattenzioni recenti per il mancato decollo di tutti quei meccanismi necessari a tutelare la categoria. Con questo quadro preoccupante sarebbe opportuna una forte sinergia fra pescatori, Istituzioni, e associazionismo settoriale. E allora perché il Comune di Corigliano-Rossano non si attiva convocando un “Tavolo di ascolto” nell’attesa del “possibile” decollo della “Consulta del mare” per predisporre proposte adeguate a superare le difficoltà, ma anche lavorare per attivare una programmazione adeguata alla realtà dell’economia ittica locale? E la Regione Calabria, nell’ambito delle proprie competenze, perché non si attiva coinvolgendo l’associazionismo della pesca, per trovare le possibili soluzioni “in un quadro di sostenibilità ambientale, equilibrio socio-economico e compatibilità con le norme comunitarie?”. Ma per evitare fughe in avanti e arginare le difficoltà deve aumentare anche la consapevolezza dei pescatori per evitare di confondere diritti e regole. Infatti, sono fortemente convinto che per “poter far valere i nostri diritti è necessario capire quali sono le regole da rispettare”.