Nei giorni scorsi, i Carabinieri Forestali del “Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali” (SOARDA) di Roma, congiuntamente ai militari del Nucleo Operativo CITES di Reggio Calabria, nel corso di un servizio antibracconaggio all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Marchesato e Fiume Neto”, hanno sorpreso e denunciato 6 cacciatori per il reato di “attività venatoria in area di protezione speciale”
Il servizio era stato disposto dal Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare (CUTFAA) dell’Arma dei Carabinieri in seguito ad una segnalazione dell’Associazione C.A.B.S. (Commitee Against Bird Slaughter), secondo la quale, nel mese di settembre, era stato ripetutamente violato il divieto di caccia nel territorio della ZPS.
Giunti sul posto, in Contrada Vigne del Comune di Verzino (KR), i militari dell’Arma insieme con i volontari del C.A.B.S., guidati dal rumore di numerosi spari di arma da fuoco, hanno individuato i 6 cacciatori intenti a svolgere una battuta di caccia con l’ausilio di numerosi cani.
Colti sul fatto, i cacciatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria con l’aggravante, per due di essi, anche dell’uso di mezzi vietati, in quanto utilizzavano armi prive del previsto riduttore del numero dei colpi. Sequestrati, inoltre, 6 fucili con il relativo munizionamento.
La ZPS crotonese è stata istituita per tutelare un vasto territorio che per la sua posizione geografica – penisola protesa nel mare lungo la rotta migratoria balcanica – conduce milioni di uccelli migratori, in particolare rapaci, passeriformi, uccelli acquatici e quaglie, dai quartieri di nidificazione europei verso quelli di svernamento africani. Per questo il Calendario Venatorio, approvato dalla Regione Calabria, ha vietato in questa zona la caccia per i mesi di settembre e gennaio.