Le matricole scoprono un Campus più accogliente grazie alle opere di Chiamata alle Arti.
Un Campus sempre a misura di studente, capace di reinventarsi e far suoi i cambiamenti e gli umori che caratterizzano i giovani e la società in generale. Cambiamenti climatici, riciclo, convivenza tra più culture e, ancora, speranze, ambizioni dei giovani: questi i temi emersi con Chiamata alle Arti 2018/2019, la kermesse che ha portato alla realizzazione di opere permanenti che adesso caratterizzano diversi scorci dell’UniCal.
Le matricole e tutti coloro che vivono il Campus saranno accolti dalle bandiere internazionali che hanno ripreso a sventolare all’ingresso del ponte carrabile e esprimono l’idea di internazionalità tanto cara all’UniCal.
«La riqualificazione degli spazi attraverso idee e opere moderne ed attuali – afferma la professoressa Carmen Argondizzo, Delegata alla Creatività – capaci di rispecchiare stati d’animo, emozioni e l’impegno di un’intera generazione fanno sì che l’Università della Calabria sia sempre più vicina alle esigenze e alle prospettive di chi la vive. – E continua – si fa riferimento agli studenti e alle studentesse, anche internazionali, ma pure ai professori e a tutto il personale che gravita intorno alle strutture».
Chiamata alle Arti, giunta alla sua terza edizione, ha regalato belle suggestioni agli artisti partecipanti e a tutti coloro che animano il Campus e che hanno avuto l’opportunità di vivere, momento dopo momento, la creazione di piccoli e grandi angoli di colore.
L’inaugurazione dei murales è avvenuta lo scorso luglio ed offre in questi giorni, alla riapertura del Campus, un’opportunità di bellezza inedita. Il primo dei sette murales ad essere inaugurato si trova sotto l’aula Caldora, nel cuore del Centro Residenziale Maisonettes e s’intitola “Il tempio dei popoli”. Realizzato da Francesco Gravina e Adolfo Magnelli l’opera mette insieme i simboli delle religioni e delle culture del mondo in un tripudio di colori.
Riqualificato anche il muro di accesso agli uffici di supporto alla creatività con un mandala armonioso, realizzato dal gruppo Quantum Artists, coordinato da Vincenzo Chiaravalloti. Chi andrà a mensa ad economia, inoltre, non potrà fare a meno di notare il viso di Leonardo di Caprio: l’attore, infatti, è diventato il protagonista di una delle opere inaugurate, realizzata da Ilario Parentela, in arte Punch 311. In questo murales si affronta il tema del riscaldamento globale e delle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici.
Anche l’anfiteatro delle Maisonettes è stato oggetto di un’imponente opera di riqualificazione che tra molti colori vede come punto focale lo sguardo intenso di una donna rappresentata in bianco e nero.
Novità anche al Polifunzionale, qui gli artisti hanno avuto occasione di sperimentare accanto all’Orto Botanico e nei pressi del bar, riuscendo a raggiungere appieno l’obiettivo di riqualificazione dell’ambiente.
La proposta dei giovani talenti del Liceo Artistico di Catanzaro, riuniti nei Check Mate Crew, vede una rivisitazione del Ponte UniCal all’insegna delle attese e dei sogni della nuova generazione di studenti universitari attraverso l’inconfondibile studio di Monet.
Una simpatica giraffa ci parla della capacità delle creature tutte di adeguarsi al cambiamento per raggiungere dei risultati, andando a rappresentare anche gli studenti che per raggiungere il traguardo della laurea si impegnano fortemente. Questo il messaggio positivo e propositivo lanciato dagli Slowcolors, Valentina Melicchio, Antonio Valente e Luigi Maria Tridico.
Di Salvatore Sart un’altra sua colossale opera dal titolo #Recyclingisnotenough: un murales dal forte impatto emotivo, che avvolge l’ingresso a un’aula, in cui è possibile vedere gli effetti già disastrosi dell’inquinamento ambientale. Il nuovo anno accademico, quindi, si apre offrendo anche spunti di una nuova sensibilità ambientale grazie ai lavori artistici di Chiamata alle Arti.