Davvero non si può non ringraziare il buon Dio per le meraviglie del suo Creato. È meraviglioso, infatti, quanto abbiamo visto nella nostra gita domenicale, non vi è angolo al mondo più bello, suggestivo e affascinante di questo lembo di terra calabra che è l’Alto Tirreno Cosentino: la Riviera dei Cedri. Siamo nel Golfo di Policastro ed il suo mare bagna ben tre regioni: la Calabria settentrionale, la Basilicata col suo gioiello che è Maratea e la parte meridionale della Campania che è la Riserva Marina del Cilento. La Riviera dei Cedri, abbracciata dalla catena costiera, detta così perché qui, unica area al mondo, si coltiva il cedro, un agrume biblico che ogni anno viene importato dagli Ebrei per la loro festa del Sukkoth, detta anche delle Capanne, che si tiene tra luglio e agosto. La prima tappa della nostra escursione è stato il tour in battello per attraversare un mare limpido, azzurrissimo ed in alcuni tratti verde, Il nostro giro per circumnavigare e ammirare l’Isola di Dino, in territorio tra Praia a Mare e Scalea, un vero paradiso naturale, l’isola più grande della Calabria. Il suo toponimo deriverebbe dal fatto che qui sarebbe sorto un tempio greco dedicato a Aedina e da qui Dino. Si presenta con pareti di roccia calcarea a strapiombo alte più di ottanta metri e l’erosione ha dato origine a molte grotte quali quella del “Monaco”, delle “Sardine” dove sono presenti stalagmiti, delle “Cascate”, del “Leone” ed in particolare la “Grotta Azzurra” che è la più grande. Un’emozione particolare addentrarsi col battello, quasi bagnarsi nell’acqua dall’azzurro cobalto e toccare con tal testa quelle rocce. Uno spettacolo singolare che emoziona grandi e piccini. Tralasciando gli aspetti storici, pur importanti e significativi, ci piace sottolineare che a metà degli anni ’90 l’isola fu venduta ad una società degli Agnelli con lo scopo di incrementare il turismo balneare a livello internazionale in tutta l’area costiera, Per alcuni anni l’isola è stata antropizzata con particolari cottages, pontili di attracco e ristoranti. Successivamente, nel 2014, il Tribunale di Paola ha annullato il contratto stipulato con gli Agnelli e ciò ha determinato l’abbandono e il degrado. L’ultima tappa del tour su battello è la singolare spiaggia di ciottolato detta dell’Arco Magno per via di una apertura della parte rocciosa a forma di arco in territorio di San Nicola Arcella. Davvero una meraviglia delle meraviglie che non vorresti mai abbandonare. Non per niente se ne innamorò lo scrittore statunitense Lord Francis Marion Crawford che qui soggiornava nella Torre Saracena, posta sulle alture e da qui era naturale trarre ispirazione per i suoi racconti. Il tour continua nel centro abitato di Diamante, davvero un diamantino sito conosciuto nel mondo come la “Città dei murales e del peperoncino” e frequentato da turisti e pescatori anche per la sua isola di Cirella, piccolo isolotto, oggi parco marino della Riviera dei Cedri. Nelle caratteristiche stradelle del centro marinaro è bello ammirare numerosi affreschi, i “murales”, forse più di duecento, realizzatei, dal 1981, da artisti di fama internazionale attratti dalla bellezza e dal fascino del luogo. E non solo. Ogni anno questo particolare patrimonio artistico si arricchisce di altre nuove opere con l’appuntamento detto “Muralespanso”. Assieme all’arte pittorica, Diamante abbraccia anche l’arte gastronomica: i suoi vicoli, i suoi balconi sono una stupenda cornice che inquadra Sua Maestà il Peperoncino. È famosissimo l’annuale, nel mese di settembre, Festival del Peperoncino che richiama migliaia di turisti e appassionati del prezioso frutto rosso e afrodisiaco per fruire di rassegne del cinema e di interessanti momenti di arte, cultura, satira, musica, folklore e ovviamente di tanta prelibata gastronomia tutta piccante. Questa è la Calabria, “amara e bella”!