“Ra. Me. • Le Radici del Mediterraneo IIIª edizione “Miti cosmogonici” dal 31 luglio al 6 agosto a Melissa (KR)”.
Melissa per sette giorni diventerà una residenza culturale, nella sua location più suggestiva, il borgo antico, dove si svolgeranno due spettacoli di Teatro Ebasko, 1 laboratorio sperimentale di teatro, 1 workshop di scrittura creativa, 6 luoghi di attività, uno staff di 20 volontari, più 15 partecipanti, 3 giorni di festa del borgo, 2 visite guidate e 2 escursioni nei luoghi naturali del territorio. Questo è quanto si svolgerà nel suggestivo borgo di Melissa dal 31 luglio al 6 agosto. Al centro, l’attività del Teatro Ebasko che è un gruppo di ricerca teatrale, nato a Bologna nel 2015, che attraverso la sperimentazione di differenti linguaggi artistici investiga le funzionalità del corpo in scena che mira a valorizzare la connessione tra musica e teatro in uno slancio di rinnovamento continuo. “Il gruppo predilige la dimensione del laboratorio permanente, radicato al territorio circostante e in confronto quotidiano con la società; trova nella creazione di spettacoli lo strumento migliore per condividere e creare consapevolezza, nell’intento di rafforzare l’esperienza collettiva e prendere coscienza di quella individuale.” “Il fine principale del progetto è quello di far dialogare i cicli naturali della tradizione contadina con le pratiche del teatro sociale e dell’arte, riqualificando, attraverso questi, un territorio sfavorito dal progresso economico e dall’andamento dei flussi migratori.”
Nella sua IIIª edizione RaMe vuole aprirsi alla dimensione del festival, come ha affermato il Direttore Artistico Simone Bevilacqua: “Questo esperimento, in accordo con l’Amministrazione Comunale di Melissa, è per noi la naturale evoluzione di un progetto nato nel 2015. Il lavoro di Teatro Ebasko pone lo strumento teatrale come mezzo volto a creare comunità attraverso l’esperienza dell’abitare luoghi, condividere culture e raccontare storie archetipiche. L’antico borgo calabrese di Melissa e le campagne circostanti ospiteranno un percorso artistico e culturale alla scoperta di antiche tradizioni, un lavoro che si nutre anche del tenace radicamento che lega il gruppo alla terra di Calabria, alla Magna Grecia, alle Radici del Mediterraneo. Il Teatro Ebasko ha presentato in anteprima il loro ultimo lavoro, MÈLISSE, nell’ambito dell’Estate Modenese 2019 domenica 28 luglio al Teatro dei Segni, nato da due anni di studio sul femminile e la femminilità tra arcaico e contemporaneo.
La residenza, come ci è stato detto, è aperta a tutti e include:
- un laboratorio avanzato di teatro condotto da Teatro Ebasko (indoor e outdoor)
- un workshop di scrittura creativa
- eventi, concerti e spettacoli serali
- visite turistico/culturali a monumenti e attrazioni del luogo
- giornate di lavoro e relax al mare
- la possibilità di partecipare e assistere alla festa del borgo il 2, 3 e 4 Agosto
- un breve esito site-specific con gli attori di Teatro Ebasko
Durante la residenza i partecipanti saranno invitati a raccogliere materiali: storie e testimonianze da abitanti del luogo, fotografie, video, oggetti, abiti, suggestioni visive e sonore, strumenti musicali o attrezzi legati al lavoro agricolo, tutto ciò che l’ambiente di Melissa potrà offrire come suggestione e ispirazione artistica in relazione al mito delle origini del cosmo. Le proposte di ogni partecipante verranno condivise durante il laboratorio al fine di esplorare il processo creativo di un personaggio-archetipo e di una scena teatrale. Il fine della rigenerazione è dar vita a un quartiere artistico in grado di accogliere centinaia di ospiti da tutto il mondo. Sale museali, il cinema restaurato, la biblioteca digitale, scuole, palestre, piazze, bar, giardini e strade saranno utilizzati come centro di ritrovo e permanenza per la costruzione di eventi, spettacoli e progetti socio-culturali. Nei luoghi del paese, una serie di azioni teatrali in relazione ai cicli naturali e agricoli (solstizi, equinozi, semina, raccolta del grano, del miele, vendemmia) affiancheranno i ritmi di vita quotidiani.