E’ il mio modo per cercare di fare qualcosa di utile per Melissa e per la Calabria.
Sono sinceramente innamorato della Calabria, come lo può essere un uomo di 61 anni, nato a Piacenza, che ha avuto una madre calabrese alla quale ha voluto tanto bene. Ho imparato fin da piccolo cosa significhino i pregiudizi, non per averli subiti direttamente, ma per avere visto le sofferenze che questi provocavano in mia madre.
Questi sono probabilmente i motivi che mi hanno sempre spinto a cercare di fare qualcosa di utile per la Calabria e, analogamente, per tutti gli esseri umani che migrano dalla loro terra per necessità.
Spero quindi di non passare per saccente se mi permetto di rivolgere un appello ai calabresi e in particolare alle scuole, ai ragazzi e agli insegnanti: continuate a lavorare affinché le scuole siano il motore della trasformazione culturale e sociale della Calabria. Dico continuate perché sono consapevole che non sono io a scoprire l’importanza della scuola e in tanti sono sinceramente impegnati in questo.
Ma l’occhio di una persona come me, esterna ma coinvolta, può aiutare. Esterna poiché sono nato e vivo a Piacenza, ma interna poiché mia madre era melissese e qui riconosco parte delle mie radici.
Care ragazze e cari ragazzi, studiate la storia della Calabria: è importante perché capirete che la povera gente è sempre stata oppressa, c’è sempre stato qualcuno che ha impedito al popolo di poter vivere dignitosamente. Anzi a volte la mancanza di istruzione ha permesso che, con false promesse, i “regnanti” abbiano ottenuto l’appoggio dei contadini e degli ultimi contro i “rivoluzionari”. Altre volte le giuste lotte sono state represse nel sangue oppure si è scelto di favorire altre parti dell’Italia ai danni del Sud.
Questo però non può essere un alibi per sottrarvi alla necessità di impegnarvi per il cambiamento della vostra bella terra. Avete posti bellissimi, da un punto di vista naturalistico, ma anche da un punto di vista storico e umano. Il mare, la Sila con le foreste e i laghi stupendi, borghi da scoprire e da far vivere, cultura arberesh o arbereshe, i Bronzi di Riace, musei interessanti, l’ospitalità e l’accoglienza.
Care ragazze e cari ragazzi, la Calabria ha tanti problemi: la mancanza di lavoro, strutture e infrastrutture inadeguate, linee di comunicazione vetuste e la piaga della ndrangheta Chi governa l’Italia dovrebbe avere presente la realtà della Calabria e del Sud, ma spesso i vostri problemi sono messi in disparte e si preferisce fare grandi dichiarazioni. I giovani ancora oggi emigrano, o se rimangono, spesso non riescono a liberarsi dal ricatto di un lavoro.
Però, credo che il più grande aiuto possa venire solo dal vostro impegno, dalla vostra presa di coscienza che il cambiamento può venire solo da voi, dalla vostra consapevolezza. Nessuno vi, e ci, regalerà niente. Ci sono cose che spettano a chi governa e a chi amministra, ma ci sono altre cose che spettano ai cittadini. La vostra è una terra ancora oggi segnata dalla forza della ndrangheta. La prevenzione e la repressione spettano alle forze di polizia, ma prima di tutto la ndrangheta si combatte dimostrando che la partecipazione dei cittadini può davvero incidere sulle scelte politico amministrative. Occorre rimboccarsi le maniche e io metto sul tappeto due temi su cui chiedo alle scuole di impegnarsi e ai giovani di farsi promotori del cambiamento: rifiuti e ambiente; tutela degli animali domestici. Due questioni sulle quali cercano di mettere le mani anche le associazioni malavitose.
La bella costa ma anche il bell’entroterra calabrese sono attraversati da chilometri di strade disseminati da rifiuti buttati dappertutto e da discariche abusive. Purtroppo questo “biglietto da visita” non si può negare e non ci fa fare bella figura. Come non fa fare bella figura la presenza di tanti cani abbandonati che finiscono uccisi dalle auto o dall’incuria. Purtroppo ci sono ancora tante persone che appena vedono un posto dove le auto si possono fermare, ne approfittano per buttare di tutto. Luoghi naturalistici stupendi o angoli di città pieni di rifiuti. Ancora troppe persone abbandonano cani e gatti per strada senza curarsi di condannarli a morte sicura. Ancora poche sono le persone che adottano cani dai canili, magari si preferisce acquistare cani di razza senza una valida ragione. Canili come quello di Torre Melissa avrebbero bisogno di volontari per portare i cani a fare delle sgambate, ma non ci sono persone che si offrono. Il risultato è che tanti cani vivono una vita intera nel canile senza conoscere cosa voglia dire poter fare una corsa in un prato. Persone irresponsabili non sterilizzano cani e gatti permettendo così che proliferino gli animali condannati alla morte o alla vita in canile.
Invito le scuole, i docenti e gli allievi a fare opera di sensibilizzazione presso le famiglie e le comunità di appartenenza con il duplice obiettivo di” praticare concretamente il cambiamento che vorremmo vedere”, come diceva Ghandi e di sconfiggere la subcultura dominante. Nel concreto propongo alle scuole di :
• organizzare iniziative di pulizia volontaria di tutte le aree colme di rifiuti;
• fare incontrare i ragazzi con gli addestratori e i loro cani per formare persone che amino e rispettino gli animali;
• far preparare agli alunni locandine pubblicitarie sugli argomenti citati;
• adottare vie, monumenti, spiagge e tenerle pulite.
Care ragazze e cari ragazzi, il futuro vostro e della vostra terra dipende in gran parte da voi. Non lasciatevi confondere da chi dice che non si può fare niente e nulla può cambiare. Vi saluto con la speranza di avere toccato la vostra sensibilità.
Egregio Roberto sono di Melissa e vivo a Torre Melissa, è verissimo tutto ciò di cui hai scritto, condivido al 100%. Da anni, quasi inascoltato, porto avanti un mio progetto nelle scuola. Potremmo incontrarci, ti illustrerò il mio impegno e sono certo che condividerai anche tu in toto. Contattami al 3931640553. Grazie, a presto e un caro saluto a te e alla redazione tutta Flavio Francesco Falvo