Ci risiamo! Eh, già perché dopo appena sei anni mi vedo costretto a tornare a scrivere, da questo giornale on line, della prestigiosa Biblioteca Calabrese di Soriano C. È di questi giorni, infatti la notizia secondo la quale è scaduta la convenzione siglata dalla Regione Calabria con l’Istituto sorianese e di conseguenza l’esiguo personale della struttura verrebbe trasferito altrove. Già nel 2009, non molti anni son passati, la Regione Calabria – associata all’Istituto della Biblioteca Calabrese con L. R. 19/1995 – aveva cancellato dal bilancio regionale di quell’anno il suo contributo. Un contributo che, indirizzato solo all’arricchimento del patrimonio bibliografico e speso con intelligente ed oculata attenzione al mercato del libro antico e non solo, ha consentito alla nostra Biblioteca di costituire un punto di eccellenza nel panorama delle biblioteche calabresi. C’è poco da aggiungere a tanta negligenza da parte di “distratti” amministratori regionali, e perché no, anche comunali, che spendono e spandono i fondi che sono pubblici per tante iniziative inutili
Tra la metà del XVII e XVIII secolo, il celebre Convento di san Domenico di Soriano Calabro possedeva una biblioteca ritenuta la più ricca della Provincia Domenicana di Calabria e di tutta Italia. Lo storico vibonese Vito Capialbi scriveva che “fin dal suo nascere divenne adulta, copiosa e ricca di libri e di manoscritti […] e i frati si preoccupavano di arricchire continuamente la loro biblioteca […] non guardavano a spese e a disagi per procurarsi tutte le opere possibili”. Addirittura, sempre nel ‘600, i Domenicani portarono a Soriano da Napoli uno stampatore per fondarvi una tipografia ad uso del monastero. Da allora molte furono le alterne vicende che interessarono la Santa Casa di Soriano, già famoso in tutto il mondo. Ancora oggi i Domenicani di Soriano continuano ad essere indefessi animatori della loro biblioteca non solo nel raccogliere e custodire lavori editoriali ma anche a produrne. E parallelamente, è forse per una sorta di eredità e continuità voluta dal Santo Predicatore come apostolato laico, se nel 1981 nella cittadina delle Serre vibonese è stato istituito il Centro Culturale del folclore e delle tradizioni popolari con la Biblioteca Calabrese che ha sempre richiamato, in questi anni, da molte parti studiosi, curiosi ed accademici. Insomma una struttura culturale animata con passione, saggezza e competenza, dalla prima ora e fino al giorno della sua morte avvenuta lo scorso (27 febbraio 2012) dal “suo” Direttore il carissimo amico il prof. Nicola Provenzano, tantissimo compianto da tutta Soriano che lo elesse a “suo” figlio in eterno. Nel 1995, poi, superate non poche difficoltà nel proseguire, la struttura sorianese divenne Istituto della Biblioteca Calabrese con un patrimonio librario di oltre 33 mila volumi tra i quali numerosi incunaboli del ‘400 e cinquecentine. E non solo. Dal 1988 ci offre anche un prezioso strumento editoriale d’informazione su tutto ciò che ruota attorno e vi si anima dentro la Biblioteca, si tratta del bollettino semestrale Rogerius che, per dirla con le parole di Provenzano, vuole essere “un ponte fra la terra di origine e i calabresi della diaspora”. Orbene che facciamo? Stiamo a guardare le stelle o ad assistere passivamente alla diatriba sterile tra vecchi e nuovi amministratori. comunali? Ogni si assuma le proprie responsabilità e marci speditamente verso la Cittadella perché si ponga fine a questa spoliazione a danno dell’intera collettività calabrese e non solo.